1989 - Il volo del Cigno


1988-89, Real Madrid-Milan 1-1: atterra l'astronave van Basten

di CHRISTIAN GIORDANO © - Guerin Sportivo n.1, 7-13 gennaio 2003
Rainbow Sports Books © 

In campionato il Milan lascia via libera all’Inter dei record, ma in marzo è pronto per superare l’ostacolo Werder Brema: 0-0 in Germania, con salvataggi sulla linea di porta tedesca e un altro gol, di Rijkaard, non visto solo dall’arbitro, il portoghese Rosa dos Santos, e 1-0 (rigore di Van Basten fresco Pallone d’oro) a Milano. In semifinale i rossoneri affrontano il Real Madrid, tradizionale bestia nera delle italiane. 

L’andata si gioca al «Bernabéu» dove l’avvio del Milan è irresistibile: il forcing rossonero, magistralmente diretto da Ancelotti, schiaccia il Real nella sua metà campo; e dall’asfissiante pressing rossonero nascono pungenti contropiede (corti). Pardon, ripartenze. 

Emblematica, in questo senso, la grande occasione di Van Basten. L’Airone se ne va assieme a Gullit in un due-contro-due che pare già gol, dribbla secco il suo marcatore e va al tiro dal limite dell’area: Buyo respinge. È un assedio, spezzato però al 41’ dal vantaggio madridista. Lo sigla, a due passi da Giovanni Galli, “Hugol” Sánchez che in mezza rovesciata gira in porta un corner di Bernd Schuster dalla sinistra appena spizzicato di testa da Miguel Tendillo. Incredibile: in campo c’è solo una squadra ed è in svantaggio. Ma il Milan non ci sta e continua a premere, fallendo almeno 6-7 palle-gol. 

In avvio di secondo tempo, il Real prova a mettere fuori il capino. Azione Schuster-Butragueño e immediata verticalizzazione per Michel, che dalla destra crossa teso, la difesa milanista sbaglia il tempo per mettere in fuorigioco gli avanti madridisti e dall’altra parte l’accorrente Gordillo ha sul sinistraccio la palla del due a zero. Ma la spedisce a lato. Qui il Milan se la vede brutta. Pochi minuti dopo, il miglior spot del gioco sacchiano: van Basten, arretratissimo, serve dentro per Baresi, che appoggia a Donadoni ormai a tu per tu con Buyo. Lo anticipa con un tocco laterale per Gullit (che al momento del passaggio è dietro la palla) e di piatto destro l’olandese fa gol. La rete è regolare, eppure l’arbitro svedese Fredriksson inspiegabilmente l’annulla: e sono tre, dopo Belgrado e Brema, Madrid. Al 78’, dal limite dell’area, van Basten si avvita a mezz’aria per incornare in tuffo un cross di Tassotti dalla destra. La «sassata» picchia sulla traversa interna prima di carambolare sulla schiena del portiere e quindi in rete. Quella rossonera è una superiorità imbarazzante che prescinde dal risultato. Il ritorno a San Siro, un devastante 5-0 già passato alla storia, sancisce la mutata sovranità continentale. La finale di Barcellona, il 24 maggio contro la Steaua Bucarest agnello sacrificale, serve solo per l’incoronazione.

La tattica/Real Milan

Al Bernabéu il vero Real è il Milan. Non c’è mai partita e il fatto che finisca 1-1 è uno dei misteri che fanno amare il calcio. La squadra di Sacchi gioca alta e corta, e la linea difensiva guidata da Baresi sale in continuazione per far scattare il fuorigioco. Assente Costacurta, Rijkaard arretra nel poco amato ruolo di stopper (pardon: secondo centrale difensivo). A centrocampo, fiato (Colombo), geometrie e piedi buoni (Donadoni, Ancelotti, Evani) assicurano preziosi rifornimenti per i satanassi dell’attacco Van Basten e Gullit. Una macchina perfetta.

Il Real dell’ultimo anno di Beenhakker è grande, non grandissimo e gioca in funzione del fiuto del gol di Sanchez e dei lampi di genio del “Buitre”. Fallito l’esperimento Schuster, bizzarro e discontinuo, la manovra nasce da Michel, si sviluppa con Gallego e viene rifinita da Martín Vazquez. La difesa, buona ma non impenetrabile per via dello scarso filtro, riflette la squadra: regge in casa ma fuori (si) perde. Contro il Milan dei marziani però servivano almeno le astronavi.

Il tabellino della semifinale di andata

Madrid, stadio «Santiago Bernabéu», 5 aprile 1989
REAL MADRID-MILAN 1-1 (1-0)
Real Madrid: Buyo; Chendo, Tendillo; Michel, Sanchis, Gordillo; Butragueño, Schuster, Sánchez, Gallego, Martín Vázquez. Allenatore: Leo Beenhakker.
Milan (4-4-2): G. Galli; Tassotti, Rijkaard, F. Baresi, Maldini; Colombo, Donadoni, Ancelotti, Evani; Van Basten, Gullit. Allenatore: Arrigo Sacchi.
Arbitro: Fredriksson (Svezia).
Marcatori: Sanchez al 41’, Buyo (aut.) al 78’.
Sostituzioni: Virdis per Gullit al 76’, P. Llorente per Michel all’82’, Costacurta per Colombo all’89’.

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