SEVENTIES - Brian Little e il Villa: Piccolo grande amore


Già al debutto nell’Inghilterra, il settimo più breve di sempre, si intuisce come sarà la carriera di Brian Little, nell’Aston Villa e in nazionale: fulminante e troppo corta.

Il 21 maggio 1975, a Wembley contro il Galles nel tradizionale Home Championship fra selezioni britanniche, rileva a 10’ dalla fine Mick Channon. E all’86’ mette lo zampino nel secondo gol di David Johnson, quello del definitivo 2-2. A fine partita, il Ct Don Revie gli corre incontro e lo solleva abbracciandolo. «In nazionale, il miglior esordio della storia», dirà Revie, che coerentemente non lo chiamerà più. E come lui il successore Ron Greenwood.

Il 30 ottobre ’71, contro il Blackburn, altro debutto dalla panchina: nell’Aston Villa. Alla prima da titolare, nell’aprile ’72, segna un gol nel 5-1 sul Torquay United. Un predestinato? Sì, se tre indizi fanno una prova.

Nella stessa stagione, non ancora diciottenne, vince da protagonista la FA Youth Cup, la Coppa d’Inghilterra giovanile: 5-2 al Liverpool nella doppia finale.

A quel trofeo, nella bacheca dei Villans, da grande aggiungerà il campionato di Third Division 1971-72 e due League Cup: 1-0 di Ray Graydon sul Norwich City a Wembley nel 1975, 3-2 nel 1977 all’Old Trafford di Manchester con gol decisivo, il secondo personale, a fine recupero del secondo replay dopo lo 0-0 di Wembley e l’1-1 nella prima ripetizione all’Hillsbrough di Sheffield.

Perfetto epilogo di una trionfale cavalcata cominciata a settembre con la meravigliosa rovesciata contro il Manchester City. E proseguita eliminando Norwich City, Wrexham, Millwall e, in una storica, triplice semifinale, il fortissimo QPR dell'epoca bruciato di un punto dal Liverpool l'anno prima in First Division: 0-0 fuori, 2-2 in casa; il replay, giocato all'Highbury il 22 febbraio, Brian lo vinse da solo: Little 3, Rangers 0.

Nato a Newcastle upon Tyne il 25 novembre 1953, lascia casa quindicenne, nel 1969, partendo dalla stazione di Durham per Birmingham con in tasca una sterlina e 10 scellini.

Per il club firma come trainee (apprendista) nel 1970, due anni dopo aver fallito il provino nella selezione della sua contea e con i Villans nella loro unica discesa in Third Division.

Nel 1974-75  guida la classifica marcatori della Second Division con 20 gol, compresa la tripletta nel 5-0 sull’Oldham Athletic.

Attaccante completo e versatile, forma un tandem perfetto con Andy Gray ma la sorte non gli arride. Nel 1979 il clamoroso trasferimento da 610 mila sterline all’altra squadra cittadina, il Birmingham City, salta alle visite mediche. A soli 26 anni, gli ultimi undici vissuti in claret and blue, guai cronici alle ginocchia lo costringono al ritiro.

Dopo 82 gol in 301 presenze (60 in 247 in campionato), resta al Villa Park con un incarico nel dipartimento promozioni e intanto allena le giovanili.

Esonerato Tony Barton, nell’estate 1984 il contratto di Little non viene rinnovato. Accetta così il Wolverhampton, dove da preparatore si ritrova traghettatore nel post-Sammy Chapman, salutato nell’86 dopo la retrocessione dalla terza alla quarta serie. La prima nella storia dei Wolves, che per di più affogano nei debiti. 

Promosso capo-allenatore ad interim per le dimissioni di Sammy Chapman, Little viene rimpiazzato il 7 ottobre da Graham Turner, appena licenziato (14 settembre) proprio dal Villa, e allora raggiunge al Middlesbrough l’ex compagno Bruce Rioch. Altro club sull’orlo del fallimento, il Boro centra due promozioni in fila fino alla First Division che lascerà nel 1988-89.

Little, fuggito in tempo, a febbraio, retrocederà comunque, ma sulla panchina del Darlington in Fourth Division, ultimo gradino della Football League. I Quakers però risalgono subito vincendo in due anni la Vauxhall Conference 1989-90 e la Fourth Division 1990-91. La sfida successiva, a giugno, è al Leicester City, che ha raggiunto, sotto Gordon Lee, la prima salvezza in Third Division. 

Con Little, le Foxes conquistano tre promozioni filate. L’ultima, nel ’94 a Wembley, battendo il Derby County, rivale delle East Midlands.

Chiuso il ciclo-Little, fine del miracolo: il Leicester chiude ultimo con sei vittorie. Mentre il “suo” Villa, dove è tornato per ricostruire la squadra seconda, con Ron Atkinson, nella neonata Premier League appena 18 mesi prima, si salva all’ultima giornata pareggiando 1-1 col già retrocesso Norwich City. Due anni dopo rivince la Coppa di Lega, trofeo già alzato da Atkinson nel ’94.

Little si dimette nel febbraio ’98, lo stesso farà allo Stoke City l’anno successivo e all’Hull City in Division Three nel febbraio 2002. 

Al West Bromwich Albion, invece, lo rimpiazzano con Greg Megson a marzo 2000 dopo che a gennaio gli avevano sfatto il centrocampo cedendo Enzo Maresca alla Juventus per 4 milioni di sterline.

A ottobre 2003 è al Tranmere Rovers in Division Two, a novembre 2007 sostituisce Brian Carey al Wrexham, che scivola in Conference.

Il 28 agosto 2009 firma col Gainsborough Trinity in Conference North. Nonostante i giocatori d'esperienza pescati in Football League e altri ex presi dalla Conference National, si salva a malapena nella Notthern Premier League 2010-11. E così il 22 agosto 2011 il Trinity lo rimpiazza con il traghettatore Steve Housham. 

Attraversata la Manica, come Director of Football dal novembre 2014 del Jersey (in Normandia) e supervisore di Jimmy Reilly, manager delal prima squadra, ne prenderà il posto a gennaio 2016. In maggio Little vince la finale del Muratti Vase (torneo annuale, inaugurato nel 1905, tra le squadre di Channel Islands of Alderney, Guernsey e Jersey) e poi se ne torna all'incarico di Director of Football che gli consente di concentrasri sui suoi impegni come consigliere al Villa. Il club della sua vita.  

Piccolo sarà anche bello, ma è stato ovunque soprattutto breve, per quanto intenso. Il cuore però è sempre rimasto al Villa Park: «Ci tornerei anche domani. E sai cos’è la prima cosa che farei se io rimanessi senza squadra? Mi comprerei un abbonamento del Villa». 
Christian Giordano

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