LEGGENDE: CHARLIE GEORGE, IL MITO RIBELLE
"Acqua? Soft drinks? Bevande al ginseng? Ma stiamo scherzando? Ai miei tempi nel dopogara ci si accendeva sempre un bel sigaro, un paio di pinte e poi si andava di roba invecchiata".
Forse basterebbe questa sua citazione per descriverlo ma non è da noi scrivere due righe e pubblicare una foto; per chi non lo avesse capito stiamo parlando del Re di Highbury… Charlie George.
Nato a Islington il 10 ottobre 1950, Charlie è un vero local lad dell’Arsenal, un ragazzo del posto che tifa Arsenal e che nel 1966 entra nella squadra giovanile dei Gunners per poi ottenere un contratto da professionista nel 1968. Incarna il sogni di ogni tifoso e per questo motivo risulta sempre amato qualunque cosa combini… e ne combinerà tante…
Un animale da palcoscenico che per 8 anni incendierà Highbury con i suoi gol pesanti e con le sue litigate furiose con tutto e tutti. Dalla testata a Kevin Keegan, passando per la rissa con tutto il Chelsea fino ad arrivare al dito medio rivolto a tutta la curva del Derby County. Solo un apparizione con la maglia della nazionale di sua Maestà, anzi mezza. Don Revie, il ct dell’epoca, lo detestava: “Nell’intervallo mi disse che nella ripresa avrei dovuto giocare da ala sinistra. Io gli risposi che ero un fottuto centravanti, non un maledettissima ala… morale della favola, quel bastardo mi fa giocare 5 minuti e poi mi toglie”.
Se tutta la nazione e la stampa non lo potevano vedere, in casa Arsenal la sua popolarità non aveva eguali. Era solito fermarsi dopo le partite al pub dietro con i tifosi. A volte era l’eroe, a volte si “trovava” o scatenava una rissa. Ma la sua gente lo amava per questo, era uno di loro nato ad Islington lui poteva tutto. Charlie George c’era sempre. Un tifoso che giocava e che non aveva fronzoli per nessuno, schietto come un pugno nello stomaco, ma sempre con una parola per tutti. Se George Best era l’essenza del glamour ed il quinto beatles, Charlie era tipo da Led Zeppelin, uno che in vita sua preferiva tornare a casa in metro piuttosto che con la Jaguar cabriolet. Per l’Arsenal ha dato tutto, sempre e comunque, anche quella maledetta caviglia lasciata sul campo dell’ Everton che lo costrinse a saltare una stagione intera, ma che non gli impedì di portare l’Arsenal a quel clamoroso double targato 1971. In campionato gioca 17 partite segnando 5 gol contribuendo così alla vittoria ma è in FA CUP che scrive la storia. E’ decisivo segnando nel 4°-5°-6° turno e soprattutto nella finale contro il Liverpool. Nella finale infatti l’Arsenal era sotto 1-0, il pareggio fu di Eddie Kelly e poi, nei supplementari, arrivò un gran gol dalla distanza proprio di Charlie su passaggio di Radford. Fu il gol che decise la finale e diede ai Gunners la possibilità di vincere il lor0 primo Double. L’esultanza di George è passata alla storia per la sua originalità e semplicità... forse stremato non trovò di meglio che sdraiarsi a terra con le braccia al cielo attendendo i compagni festanti. Le foto e le immagini di quel gol e di quell’esultanza sono rimaste impresse nel mio cuore, ma non solo nel mio, visto che nel museo dell’Arsenal presente all’Emirates vi è presente una statua celebrativa di tutto ciò… Oggi Charlie George, è considerato il nono calciatore di tutti i tempi per i Gunners , un uomo discretamente pazzo, ma soprattutto l’esaltante guida che accompagna i tour all’Emirates Stadium , distribuendo come allora battute velenose, ma sempre disponibile con tutti. Se andate a trovarlo, però presentatevi come si deve offrendogli un buon whiskey o una pinta…
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