HOOPS MEMORIES - Wilt Chamberlain, 100 di gravità permanente


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di CHRISTIAN GIORDANO ©
Rainbow Sports Books ©


L’8 dicembre 1961 Wilt Chamberlain, centro di 2.14 dei Philadelphia Warriors, segnò 78 punti in una partita con tre supplementari. Era un nuovo record NBA ma il coach dei Warriors, Frank McGuire, presagendo che quel primato non sarebbe durato a lungo, dichiarò: “Farà 100 punti, un giorno o l’altro”. Un profeta.

La previsione di McGuire diventò realtà neanche un paio di mesi dopo in una partita contro i New York Knicks disputata a Hershey, in Pennsylvania, dove ogni anno i Warriors giocavano qualche partita “casalinga”. 

In 4124 si radunarono quel 2 marzo 1962, una parte dei quali per assistere più che altro all’incontro preliminare, quello fra due squadre della NFL, i Philadelphia Eagles e i Baltimore Colts. Ma ciò che non avrebbero più dimenticato aveva poco a che fare col football, perché furono testimoni della più grande impresa realizzativa individuale nella storia della NBA.

Il centro titolare dei Knicks, Phil Jordan, era fuori con l’influenza e nel mezzo partiva il 2.09 Darrall Imhoff, la cui forse unica peculiarità tecnica era quella di essere un arcigno difensore. “Wilt the Stilt” gli fece crollare anche questa certezza rovesciandogli addosso 23 punti nel solo primo quarto, quando il povero Imhoff aveva già problemi di falli. Protestando contro una di quelle chiamate Imhoff se la prese con l’arbitro dicendogli: “Perché non gli fate fare 100 punti e non ce ne andiamo tutti a casa!”. Non poteva sapere che in quanto a profezie poteva dare la paga a McGuire.

Colpendo inesorabilmente con fadeaways (conclusioni effettuate “scomparendo”, cioè ricadendo all’indietro, nda), finger rolls (sottomano) e schiacciate Wilt sommò altri 18 punti nel secondo periodo, frazione giocata in gran parte contro l’ala di 2.04 Cleveland Buckner, per concludere il primo tempo a quota 41. Il terzo quarto lo terminò con un totale di 69 punti. All’inizio dell’ultimo quarto Imhoff uscì per falli, lasciando Buckner e l’1.99 Willie Naulls a vedersela con Wilt. 

Mancavano poco meno di otto minuti alla fine quando il centro dei Warriors superò se stesso scollinando quota 78. In vantaggio di un ampio margine, Phila decise di continuare a passare il pallone a Wilt per farlo arrivare a 100.

I Knicks fecero di tutto per impedirglielo. In quegli 8’ tennero la palla per tutti i 24 secondi dell’azione ogni volta che ne vennero in possesso. A 5’ dal termine, Wilt aveva 89 punti e i Knicks cominciarono a fare fallo sugli altri giocatori dei Warriors prima che questi potessero servire Chamberlain. A quel punto, i Warriors cominciarono a loro volta a fare subito fallo sui Knicks per riavere indietro la palla il più presto possibile.

Wilt restò oltre due minuti senza segnare ma poi finì in trionfo, e con 1’19” da giocare schiacciò il pallone dei punti numero 97 e 98. A 45” dalla fine ricevette un passaggio e schiacciò ancora. Era fatta. 

Wilt fu "assalito" da più di duecento tifosi, e i giocatori di entrambe le squadre andarono a stringergli la mano per complimentarsi con lui.

Chamberlain aveva tirato con il 36 su 63 su azione; nel secondo tempo aveva segnato 59 punti di cui 31 nel quarto periodo. 

Notoriamente pessimo ai liberi, “The Big Dipper” quella sera aveva compiuto il miracolo: 28 su 32 (87.5%) dalla lunetta

La guardia dei Warriors Guy Rodgers aveva servito ben 20 assist, ma furono in pochi a notarlo in quella serata che apparteneva, di diritto, a Chamberlain: fu, la sua, una prestazione che probabilmente rimarrà ineguagliata e forse anche inavvicinabile.

Quasi come ironica nota a margine dello storico evento, Knicks e Warriors (che a Hershey avevano stravinto 169 a 147) si riaffrontarono la sera successiva a New York. Allo scadere, nell'uscire dal campo Imhoff ricevette dall'iper-esigente e competentissimo pubblico del Garden una strameritata standing ovation. Il motivo? Aveva tenuto Chamberlain a 54 punti.

    CHRISTIAN GIORDANO


Darrall Imhoff at his office in Springfield, Ore., on March 3, 2005, 
with a photo of him trying to block a shot by 76ers center Wilt Chamberlain.
(Brian Davies / For The Times)

Wilton (Wilt) Norman Chamberlain

Nato: 21 agosto 1936 a Philadelphia; deceduto: 12 ottobre 1999
Statura e peso: 2,14 x 127 kg
Ruolo: centro
High school: Overbrook HS (Philadelphia)
College: Kansas (1955-58); 29.9 PPG, 18.3 RPG, All-American 1958
NBA: 1959-73
Squadre: Harlem Globetrotters (1958-59), Philadelphia/San Francisco Warriors (1959-68), Los Angeles Lakers (1968-73)
Medie in carriera NBA: 30.1 PPG, 22.9 RPG, 4.4 APG in regular season; 22.5 PPG, 24.5 RPG, 4.2 APG nei playoff
Riconoscimenti: 2 titoli NBA (Philadelphia Warriors 1967, Los Angeles Lakers 1972), MVP Finali NBA 1972, Hall of Fame (1978), NBA Rookie of the Year 1960, 13 volte All-Star NBA, MVP All-Star NBA 1960


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