Col de la Loze, questo è un lavoro per Superman


Regalo migliore per il suoi 47 anni, al buon "Vino" - inteso come Alexandre Vinokourov, general manager dell'Astana, il suo capitano non poteva farglielo.

Miguel Ángel López gliel'ha scartato tutto solo, di fronte a nientemeno che al presidente francese Emmanuel Macron, sul traguardo di Méribel, ai 2300 metri dell'inedito Col de la Loze. Arrampicata brutale di 4 km con punte del 22-24% e arrivo della tappa regina di questo Tour.

Dietro il piccolo Superman colombiano, il duopolio sloveno della generale: a 15" la maglia gialla Primož Roglič, a 30" Tadej Pogačar, che resta secondo ma ora, per il gioco degli abbuoni, a 53" anziché i 40" del giorno prima.

Proprio il giorno prima, con quello scattino nel finale di Villard-de-Lans s'era intuito che era lui, Lopez (e non Uran Uran e Quintana, l'unico colombiano credibile come terzo incomodo per il podio di Parigi.

A maggior ragione dopo la mancata partenza da Grenoble, causa mal di schiena, di Egan Bernal, che ha salutato il suo Tour mai nato. Salterà mondiale e Giro, e cercherà di recuperare per la Vuelta.

Il grande sconfitto di giornata invece è Mikel Landa, un secondo o terzo violino che mai sarà suonerà da primo. Per lui si è immolata la Bahrain-McLaren - con il solito, commovente Caruso - (che il Ct azzurro Davide Cassani ha per forza pre-convocato per Imola2020), un errore - quello di Landa perlomeno co-capitano - già commesso in passato dall'Astana, dal Team Sky e dalla Movistar.

Un raro errore potrebbero averlo commesso anche gli Jumbo Visma, lasciando che Lopez s'infilasse tra Roglic e Kuss. Ma forse è stato solo perché, in questo strano Tour, i veri Supermen sono loro.

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
mercoledì 16 settembre 2020

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