P come Pirenei: Peters e Pogačar volano, Pinot sprofonda


Poche ma belle. A Nans Peters piace vincere difficile, se possibile per distacco.

Allo stadio del Biathlon di Anterselva al Giro 2019, entrando nella fuga giusta e scattando poi ai -15 km dal traguardo.

A Loudenvielle, ottava tappa di questo apertissimo Tour 2020, il 26-enne francese della AGR2-La Mondiale se la inventa invece addirittura al km 2 dei 141 previsti nel primo assaggio di Pirenei; e poi va a vincere da solo dopo i tre GPM: col de Mente, Port de Bales e il classico Peyresourde.

Neanche a farlo apposta, nel giorno di visita al Tour del neo-primo ministro Jean Castex, che figurati se non fiutava e twittava (per) l'occasione...


Piazzati, a 47" il danese Skuijns e lo spagnolo Verona.

Più dietro, la vera corsa e i primi big saltati: su tutti Pinot, precipitato a 25', ma anche Alaphilippe e Mollema; Bernal, pur sofferente, si è salvato.

Bravissimo invece Pogačar, che in tre stoccate ha recuperato 40 degli 81 secondi persi nei ventagli il giorno prima.

Attenti e reattivi Bardet, Martin, Quintana e, soprattutto, Roglič, che, pilotato da un immenso Van Aert, è parso ben contento di lasciare alla Mitchelton-Scott di Yates l'incombenza di difendere - a 3" - la maglia gialla.

La pattuglia italiana si è ridotta da 16 a 14 per i ritiri di Nizzolo (guai muscolari dopo la caduta a Nizza) e Rosa (caduta e clavicola fratturata); e il migliore, all'arrivo e nella generale, è sempre Caruso, che va più forte del suo capitano Landa.

Per noi il Tour deve ancora cominciare, e chissà se mai lo farà.

Quello dello sfortunatissimo Pinot, iniziato come peggio non poteva con la caduta di Nizza, è (già) finito dopo una settimana. 

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
sabato 5 settembre 2020


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