A Panta-land un altro gabbiano Jonathan


Volano alti, i "gabbiani" J(h)onathan al Giro #103. 

Alla terza, sull'Etna, Jonathan Kléver Caicedo, bravo e furbo a lasciar lì Giovanni Visconti; alla 12-esima Jhonatan Narváez, bravo e furbo - e fortunato - nello staccare Mark Padun, l'ucraino - ormai bergamasco di adozione - che ai -20 km ha dovuto dire addio allo sprint a due per colpa della ruota anteriore. E rassegnarsi al secondo posto.
Al 23-enne Narváez, la Romagna porta benone: a settembre vinse a Riccione la terza tappa e poi la generale alla Settimana Internazionale Coppi e Bartali.

Secondo successo ecuadoriano in questo Giro, il quinto nella storia con i tre di Richard Carapaz, che nel 2019 fece doppietta e poi chiuse in rosa a Verona.

Terza vittoria in questa edizione invece per la Ineos Grenadiers, dopo la doppietta (e i due giorni da leader) di Filippo Ganna.

Tappona sulle strade di Marco Pantani e della Nove Colli, 204 km di freddo e pioggia su e giù per quattromila metri di dislivello con i big preoccupati soprattutto di non rischiare.

Più forte della sfortuna il danese Jakob Fuglsang, che nonostante il cambio bici riesce a rientrare in gruppo, e anche nella top ten.

Classifica generale comandata per il decimo giorno dal 22-enne portoghese, sempre in maniche corte, Joao Almeida, con 34" sull'olandese Wilco Kelderman e 43" sullo spagnolo Pello Bilbao.

La crono di sabato a Valdobbiadene e l'arrampicata di domenica a Piancavallo ci diranno chi, fra i big, saprà volare fino a Milano. Dove il Giro, anche fra covid e maltempo, non può NON arrivare. 

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
giovedì 15 ottobre 2020

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