Ridle Baku, un talento partito da una stazione di servizio



Brevilineo, veloce e duttile. Sono queste le prime caratteristiche che saltano all’occhio guardando uno dei nuovi talenti emergenti del calcio tedesco: Ridle Baku. Il prodotto delle giovanili del Mainz fa parte del club dal 2007, quando aveva nove anni. A vent’anni è diventato un titolare e si è trasferito al Wolfsburg, per giocare in Europa League.

La carriera di Baku prese una piega inaspettata il pomeriggio del 29 aprile 2018. Il giovane calciatore si stava recando con la seconda squadra del Mainz a Friburgo, quando ricevette la chiamata della dirigenza, che lo fece scendere alla prima stazione di servizio: al club serviva un centrocampista. Troppi infortuni. Il giocatore venne poi recuperato da una vettura del club, e portato alla Opel Arena. Dove il Mainz, la prima squadra, sfidava il Lipsia.

Il già straordinario pomeriggio di Baku divenne indimenticabile: partì tra gli 11 titolari, scendendo in campo come mezz’ala al fianco di Gbamin e de Jong, nel 4-3-3 dell’allora allenatore Sandro Schwarz. Non solo giocò per tutti i 90 minuti complessivi, ma riuscì anche a segnare la rete del 3-0 finale, regalando tre punti decisivi in chiave-salvezza alla squadra biancorossa. 

“Non so davvero cosa dire, è tutto incredibile. 
Non mi poteva andare meglio”. 

Una settimana dopo, Schwarz confermò il giovane centrocampista nella sua linea mediana a 3 contro il Borussia Dortmund. Dopo 4', Baku timbrò nuovamente il cartellino, battendo con un destro ravvicinato l’incolpevole Roman Bürki. Il Mainz vinse poi per 2-1, rendendo definitiva la salvezza. 

Un’esplosione improvvisa per uno che era stato impiegato per 25 volte nel Mainz II, nel corso della stessa stagione, totalizzando soltanto un gol e un assist. Numeri non esaltanti, considerando il livello del campionato – la seconda formazione militava nella Regionalliga Sudwest (quarta serie tedesca). 

Ridle Baku e un futuro nel calcio che conta. Due linee che si intrecciano e che probabilmente il padre aveva capito. Infatti, Botu Nzuzi – il suo nome di battesimo – oggi è noto come Ridle, in onore di Karl-Heinz Riedle, ex attaccante di Lazio e Borussia Dortmund. Un nuovo nome, ufficializzato con la maggiore età, per volere del padre.

Di Riedle ha il nome (con una "e" in meno), ma non il ruolo. Il giovane talento ha iniziato come centrocampista. A differenza del gemello, che invece gioca come attaccante all’Holstein Kiel. Le sue caratteristiche di velocità lo hanno reso più adatto sulla fascia, cosa che ha aveva compreso Schwarz, che lo ha spostato sulla destra. Esperimento andato a buon fine, che poi è stato nuovamente utilizzato da Achim Beierlorzer, attuale allenatore del Mainz. Le sue prestazioni hanno attirato molte attenzioni, fino a quelle del Wolfsburg che ha sborsato 10 milioni per averlo (per i prossimi cinque anni).

Nel frattempo, si sta ritagliando un ruolo nella nuova Under 21 tedesca di Stefan Kuntz. Una tappa fondamentale per il grande obiettivo: la nazionale maggiore. Dopo essere esploso nel Mainz, un club che sui giovani ci punta con grande continuità e fiducia: in rosa ci solo tre giocatori al di sopra dei 30 anni (Szalai, Latza e Brosinski) e molti giovani di valore. Come Ridle Baku. Partito da una stazione di servizio, inseguendo "Kalle" Riedle.

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