Ritsu Doan, un giapponese alla conquista di Bielefeld



di Jacopo Odesso
Bundesitalia.com, giovedì 4 febbraio 2021

Il binomio tra giocatori giapponesi e la Bundesliga, come vi abbiamo raccontato a fine dicembre, è da sempre fruttuoso. Anche questa prima metà di stagione ha sfornato un nuovo talento: il mancino Ritsu Doan, ala dell’Arminia Bielefeld. È anche grazie a lui se gli Arminen si stanno lentamente, punto dopo punto, allontanando dagli ultimi due posti della classifica.

L’ultima vittoria casalinga dell’Arminia, il 20 gennaio contro lo Stoccarda, inquadra le caratteristiche e l’imprescindibilità di Ritsu Doan. Analizzando due dei tre gol del match, notiamo altrettante peculiarità del suo bagaglio tecnico: il dribbling e la velocità

Nel gol del momentaneo 2-0, infatti, è un suo rapido movimento a liberarsi del difensore che propizia l’autogol di Marc-Oliver Kempf

Il punto del 3-0, che chiude il match, è un mix di progressione senza palla, tecnica e precisione; in un contropiede finalizzato da un millimetrico diagonale dopo uno scatto di settanta metri.

Doan si sta mettendo sempre più in mostra in un meccanismo di squadra che ne esalta al meglio le caratteristiche. Nonostante la giovane età, ha già parecchie stagioni alle spalle in campionati competitivi e ampi margini di miglioramento.

Nato a Hyōgo il 16 giugno 1998, dopo aver esordito appena maggiorenne in patria nel Gamba Osaka, emigra in Olanda, prima al Groningen per 3 stagioni, dove si ambienta gradualmente al calcio europeo, e poi al più blasonato PSV.

A Eindhoven la concorrenza è maggiore e, nonostante faccia intravedere sprazzi di talento, per la stagione in corso arriva la chiamata, in prestito, dell’Arminia. Scelta azzeccata.

Rispetto al PSV (che ne detiene la proprietà del cartellino, senza diritto di riscatto), Doan in Germania trova innanzi tutto la continuità, diventando uno dei giocatori più utilizzati di tutto il campionato con le sue 18 presenze in 18 giornate, tutte dal 1’. 

Tatticamente, dopo alcuni iniziali esperimenti che lo portano prima sulla trequarti e poi a centrocampo, trova la sua dimensione sull’out destro di centrocampo nello "spigoloso" 4-4-2 disegnato da Uwe Neuhaus.

Oltre ai già citati dribbling e velocità in allungo, osservandolo in campo balza all’occhio la sua rapidità di gambe, grazie al baricentro basso, con la quale si destreggia con palla nei piedi.

Molto abile nel liberarsi dell’uomo per crossare, potenzia le caratteristiche aeree del leader e capitano Fabian Klos, che non a caso è il capocannoniere della squadra con 3 gol (in coabitazione con il giapponese). Qualità che lo hanno portato a scalare le classifiche nelle statistiche di duelli vinti e dribbling effettuati dell’intera Bundesliga.

Potrebbe migliorare nella precisione sottoporta, al cross e nell’ultimo passaggio, ma la giovane età è dalla sua. Giocando a destra ha imparato anche a usare di più il piede debole: prima, infatti, pareva “innamorato” del suo sinistro, tanto da perdere spesso tempi di gioco, rientrando quasi sistematicamente verso l’interno del campo.

Ora, invece, anche gli avversari sanno che può dribblare sia da una parte sia dall’altra, aumentando l’imprevedibilità delle sue giocate. Non a caso, due  (contro Bayern e Stoccarda) dei suoi tre gol li ha segnati col destro e in maniera simile, ovvero finta di corpo dopo aver puntato il difensore e diagonale sul palo lontano. L’altro, nel 2-1 sul Mainz, era arrivato con un gran tiro da fuori all’angolino.

A ottobre Doan è stato nominato per il premio di Rookie del mese.

Doan è importante non solo in campo, ma anche fuori. Molto amato dai suoi compagni e da tutto l’ambiente per via della sua proverbiale simpatia (che accomuna molti calciatori giapponesi) con il quale si è ritagliato uno spazio importante anche come “uomo-spogliatoio”.

L’idea di diventare un calciatore è sempre stata nei pensieri di Ritsu, fin da bambino, come da lui stesso dichiarato in una intervista al sito ufficiale della Bundesliga.

“Non ho mai sognato nient’altro. Da quando riesco a ricordare, ho sempre vissuto con una palla. Ecco perché ho sempre saputo che sarei diventato un calciatore”.

In un recente video del canale social ufficiale dell’Arminia, sentendolo parlare, si può intuire come sia, prima che un calciatore, soprattutto una persona semplice e genuina, legata a saldi princìpi. Molto attaccato ai genitori, tanto da chiamarli spesso pure in orari notturni, per via del fuso orario.

“La mia famiglia è la cosa a cui tengo di più. Faccio ancora chiamate FaceTime con loro dalle due alle tre volte la settimana. Quando torno dai miei genitori, facciamo tutti karaoke insieme e andiamo molto d’accordo. Non sarei la persona che sono oggi, senza di loro”.

Caratteristiche morali e personali non scontate nel calcio moderno, dove soldi e notorietà la fanno da padroni.

Doan è molto seguito in patria (più di 200 mila follower su Instagram) dove ha esordito nella Nazionale maggiore nel 2018, inanellando, fino ad ora, 20 presenze (di cui 8 in tornei ufficiali come la Coppa d'Asia e le qualificazioni Mondiali) con 3 gol e 2 assist.

Immerso ora nella lotta salvezza con l’Arminia, Ritsu pare non avere dubbi riguardo il prosieguo del girone di ritorno.

“Su questo punto vorrei essere chiaro nel dire che voglio contribuire alla nostra permanenza in Bundesliga”.

Conscio del proprio ruolo, delle sue qualità e della libertà che Uwe Neuhaus gli concede sulla fascia destra, Doan sta ripagando la fiducia con gli interessi, centrando prestazioni positive in serie. Fin dall’esordio, alla prima giornata contro l’Eintracht (definito da lui stesso il suo punto di svolta della stagione, per la crescita di autostima e fiducia) le sue prestazioni sono state in crescendo.

Per quanto mostrato finora, a Bielefeld sembra essere solo di passaggio, anche se un'eventuale salvezza non farebbe che accrescere il suo appeal da parte dei top club europei. Alla SchücoArena per ora se lo godono, consapevoli del fatto di doverlo (molto probabilmente) salutare a fine anno, per un ulteriore step di crescita nella sua carriera. Carriera che è solo agli inizi e sembra destinata a traguardi prestigiosi.

“Il mio sogno è giocare sul palcoscenico più grande al mondo, la Champions League. E voglio lavorare sodo per questo, ogni giorno. Voglio anche ispirare le persone come giocatore e diventare un fuoriclasse”.

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