Rangers campioni, il primo di Stevie G
La maledizione del decimo (Celtic '75, Rangers '98), il sogno del primo (Stevie G 2021).
Fine di un incubo per la metà blu di Glasgow, i Gers - una squadra in missione: più che tornare campioni di Scozia, dopo il fallimento e la quarta serie - impedire a quelli là - i Bohys in verde - di confermarsi tali per la DECIMA VOLTA in fila.
E per Stevie Gerrard: alzare un trofeo da allenatore. E vincere, finalmente, lui che pure ha alzato la Champions League, un campionato.
Traguardo mai raggiunto da giocatore, e scivolato - alla lettera - sul più bello: 27 aprile 2014, 0-2 contro il Chelsea del lanciatissimo Ba e semaforo - verde - alla metà blu... non di Londra ma di... Manchester: City campione per due punti proprio sul suo Liverpool.
Già a inizio stagione - la terza dell'ex capitano dei Reds all'Ibrox - si respirava però un'aria diversa.
Voce grossa sul mercato - grazie anche alla remunerativa campagna europea - e nei rapporti con la dirigenza.
E fiducia ai suoi fedelissimi.
Fascia - al braccio e in campo - a Tavernier, con 17 gol e 15 assist totali (11 e 10 in Scottish Premiership), il terzino più offensivo del continente. Almeno fino all'infortunio. L'arrivo di Roofe, la conferma del filgio di Hagi. E poi bastone e carota al "Bufalo" Morelos, eurogoleador all-time dei Gers, negato al Lille ma sempre ridimensionato nei paragoni con l'icona Ally McCoist. Il figlioccio Ryan Kent, cresciuto nel mito del Gerrard giocatore e oggi suo più credibile erede.
Missione compiuta. E fine degli incubi - suo e dei Gers - scivolati - alla lettera - nell'oblio.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
7 marzo 2021
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