1987, l'anno di Roche. Strepitoso. Visentini furibondo. Argentin principe delle Ardenne
di Rino Negri
Bicisport n. 5, maggio 1998
Nell'87 l'irlandese Stephen Roche firma un trittico degno di Merckx: Giro, Tour e mondiale. Difende i colori della Carrera e al Giro parte per favorire Visentini, vincitore l'anno precedente e primo nel cronoprologo di Sanremo.
Dopo la cronosquadre di Camaiore, vinta dalla Carrera, Roche indossa la maglia rosa. Visentini diventa nervoso e si calma soltanto dopo aver battuto tutti nella crono da Rimini a San Marino. Il bresciano diventa infatti capoclassifica e pretende che i compagni siano al suo servizio. A sconvolgere la situazione è la tappa di Sappada. Van der verde si scatena, Roche risponde bene e torna al comando. Esplodono le polemiche. Senza più morale Visentini tira avanti fino a Pila, dove Roche consolida il primato. Il giorno dopo Stephen trionfa nella crono Aosta-St. Vincent che conclude il Giro, mentre l'avvilito Visentini si ritira. Secondo è Millar a 3'40", terzo Breukink a 4'07".
Il Tour parte da Berlino ed è qui che Anquetil mi confida di avere il cancro e segue il Tourin attesa di sottoporsi ad un'operazione. Purtroppo cesserà di vivere alle ore 7.04 del 18 novembre. Roche è capitano unico della Carrera. La maglia gialla passa da Piasecki a Maechler, da questi a Mottet, poi a Gayant. Torna al comando Mottet, quindi Bernard conquista la maglia gialla dopo la crono del Mont Ventoux. A Villard-de-Lans vince Delgado. Roche prende la maglia gialla, ma deve cederla a Delgado primo a L'Alpe d'Huez. Il giorno dopo, a La Plagne, il dramma. Fignon vince, Delgado difende la maglia e Roche arriva distrutto, al punto di essere soccorso dai medici. Ma non vuol sentir parlare di ritiro e a Digione avviene il miracolo. Bernard a 47,221 km/h di media vince la crono, ma Roche è secondo a 1'44". Delgado cede la maglia e Roche sale sul più alto gradino del podio. L'irlandese viene esaltato perché ha vinto il Giro e il Tour nella medesima stagione, come Coppi, Anquetil, Merckx e Hinault..
Il mondiale si corre a Villach. Mancano 60 chilometri al traguardo quando Argentin si trova in fuga con Fernandez, van Vliet e Nevens. Roche insegue con Kelly, Fignon e Mottet. Tredici corridori al comando. Attacca Soerensen. Lo riprendono Roche, van Vliet e Goelz. Argentin è scatenato. Roche intuisce e all'inizio del rettilineo d'arrivo parte deciso. Argentin manca il bis di Colorado Springs. Con la maglia iridata su quella rosa e quella gialla, Roche uguaglia Merckx. In sede di bilancio, anche Argentin può considerarsi soddisfatto per la terza vittoria alla Liegi e il trionfo al Lombardia.
Sulla pista di Vienna emerge un altro giapponese: Tawara. I dilettanti azzurri dominano negli stayer: oro per Gentili, argento per Colamartino. Secondo il tandem di Nicotti-Daffini. Nella 100 chilometri, Fortunato, Poli, Scirea e Vanzella la spuntano di 12" sui sovietici. Mondiali juniores invece a Bergamo. Tonkov è il migliore nella prova in linea, il quartetto azzurro formato da Colombo, Daddi, Fina e Tarocco conquista l'oro davanti ai sovietici.
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