Il topolino Yates e la montagna Caruso


E fu così che la montagna - inedita e dura - dell’Alpe di Mera partorì il topolino: 28 secondi al traguardo sulla maglia rosa Egan Bernal e 32 secondi su Damiano Caruso. I rivali da podio.

Nella generale, ordine immutato e distacchi appena appena limati: ancora secondo ma a 2’29 ” Caruso, sempre terzo ma a 2’49” Simon Yates, che vincendo il penultimo tappone alpino magari la Rosa a Milano non la indosserà lo stesso, ma ha almeno ha dato un senso al Giro suo e della sua Bike Exchange.

Vien da chiedersi che cosa sarebbe successo se non si fossero voluti - e dovuti - saltare Fedaia e Pordoi nella frazione-regina di Cortina, e in questa penultima fatica alpina il Mottarone - doveroso l’omaggio della direzione di corsa e del sindaco di Stresa e bel gesto il premio-tappa devoluto dai corridoi al piccolo Ethan, l’unico superstite.

Ci si interroga anche però sulla gestione da parte della deceuninck quickstep, sia per Evenepoel sia per Almeida, che se non fosse stato per la cotta di Sestola sarebbe ancora lì a giocarsi La rosa.

Invece, deve accontentarsi del piazzamento di tappa. Quello di Milano invece è sempre meno sogno e più realtà per Caruso, bravissimo a salire col suo passo.. Allora sì che il topolino avrebbe partorito la montagna.

Dall’Alpe di Mera, per Sky Sport 24, Christian Giordano
venerdì 28 maggio 2021

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