Pogačar & Vollering monumentali, e hanno solo cominciato
Monumentale, Tadej Pogačar. Dopo il Tour numero 107, anche la Liegi-Bastogne-Liegi numero 107. A soli ventidue anni, lo sloveno ha già un palmarès da fuoriclasse epocale.
Nell'albo d'oro succede a Primož Roglič, il connazionale cui aveva sfilato la Grande Boucle 2020. E lo fa "à la Roglic", battendo allo sprint - dopo 259 km e undici côtes - il campione del mondo Alaphilippe, ancora piazzato a Liegi in maglia iridata come nel 2020 ma stavolta senza fotofinish né squalifica.
Perché Pogačar è questo, il campione venuto dal futuro: vince a crono, in salita, per distacco o in volata, nelle corse di tre settimane e nelle gare di un giorno.
Imperiale la sua volata in rimonta mettendo in fila i fantastici quattro compagni di fuga: i francesi Alaphilippe e Gaudu; nonno Alejandro Valverde (al via col dorsale 41, nel giorno del suo 41esimo compleanno e a caccia del quinto successo, record all-time) e infine il canadese Michael Woods. Primo degli italiani Formolo: sedicesimo; e secondo due anni fa.
Ventitreesimo successo in carriera per Pogacar, il sesto stagionale per lui e il settimo per la UAE Emirates. E ancora non abbiamo visto niente.
È nata una stella anche fra le donne: nella quinta Liegi femminile, vittoria di Demi Vollering, la 24-enne olandese che mercoledì alla Freccia Vallone aveva lavorato per la sua capitana e connazionale Anna van der Breggen, al settimo successo in fila. L'ultimo, in maglia iridata proprio come Alaphilippe.
A Liegi la campionessa del mondo le ha restituito il favore, e Vollering ha preceduto l'altra olandese Annemiek van Vleuten e la nostra, bravissima Elisa Longo Borghini, ancora terza come nella Freccia e però di nuovo in maglia viola di leader del World Tour.
Col Trittico delle Ardenne, e la Roubaix rinviata per Covid al 3 ottobre, si chiude la campagna del Nord. Ora si apre la stagione dei grandi Giri. La generazione di fenomeni, di divertirci, ha solo cominciato.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
25 aprile 2021
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