Deignan churchilliana alla prima Roubaix
Storia. Del ciclismo, e dello sport femminile tout court.
Alle parole, ha fatto seguire i fatti, Elizabeth "Lizzie" Deignan. La prima regina della prima regina delle classiche: la Parigi Roubaix delle donne.
Due settimane dopo aver zittito l'autogol sessista di Patrick Lefevere, eterno patron della Deceuninck , la 32-enne britannica lo ha fatto domando i 17 tratti in pavé, attaccando dal primo. Ai -85 km dei 116 km totali.
Dietro di lei, tra mille cadute in una giornata da tregenda (all'Inferno del Nord non pioveva dal 2002), una sorta di crono a tre fra le splendide piazzate:
a 1.17" la Cannibale olandese Marianne Vos, seconda al mondiale una settimana fa dietro Elisa Balsamo, al debutto con l'iride e il dorsale numero uno;
e a 1'47" la commovente Elisa Longo Borghini, pure caduta, in maglia tricolore su un podio per due terzi della Trek-Segafredo.
Altre due le italiane nella top ten: Marta Bastianelli quinta e Marta Cavalli nona. Onore anche a Balsamo che, pur caduta, ha onorato l'Inferno del Nord e l'iride arrivando (57-esima) al Velodromo.
«Sangue, fatica, lacrime e sudore» invocò nel suo storico primo discorso da premier Winston Churchill alla Camera dei Comuni.
Era il 13 maggio 1940.
Suona perfetto anche per Lizzie, dorsale "13" forse non per caso: sangue sul manubrio, fatica e sudore nel fango, lacrime di gioia per un'impresa che è già Storia. Del ciclismo, e dello Sport. Non solo al femminile.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
sabato 2 ottobre 2021
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