Giuseppe Giovinco, tra cozze e Foot Volley: “Seba la mia vita, Taranto ambiente ideale”
L'amore per il calcio nato in casa giocando con una palla di carta stagnola, la Juventus e la rinascita a Taranto
5 novembre 2021 - A cura di Francesco Marra Cutrupi
La sorpresa del Girone C di questo avvio di stagione è la neopromossa Taranto. La squadra allenata da Laterza viaggia spedita in campionato e occupa il terzo posto in classifica con 20 punti. Tra i protagonisti c’è Giuseppe Giovinco, attaccante 31enne dei pugliesi. Fratello di Sebastian, ex Juve e nazionale italiana. Fin qui ha messo insieme 12 presenze, 3 gol e 4 assist. Turù, come lo chiamano i suoi cari: lui e gli amici, ancora bambini, si trovavano in montagna. Vedendo passare una mandria di tori, dalla paura uscì solo "Turù". Il soprannome nasce così.
L’amore per il calcio e la chiamata della Juventus
Un sogno nato in casa, cercando di crearsi un pallone in tutti i modi: “A livello familiare non abbiamo mai navigato nell’oro – ci racconta – l’unico gioco era ricavare una palla da qualsiasi cosa: carta stagnola o rotoli di carta igienica. Essendo due fratelli maschi giocavamo contro e dovunque“. Sempre assieme Giuseppe e Sebastian, anche nel momento di andar via di casa, direzione Torino, sponda Juventus: “Tornassi indietro farei un percorso diverso. Non mi fraintendete, la Juve mi ha insegnato tanto. Ma gli allenatori che ha avuto mio fratello, poi li ho avuti io e non è stata la scelta giusta per creare il mio percorso. Si creavano sempre paragoni, ma io sono Giuseppe e lui è Sebastian”. Scuola Juve come scuola di vita: “Quello che impari lì non lo trovi da altre parti”.
Catanzaro, l’annata migliore nella sua terra del cuore
Nove gol e 6 assist in 37 presenze con la maglia del Catanzaro nella stagione 2016/17. La città di mamma Elvira, quella che è diventata poi anche casa sua: “Non sarei mai voluto andare via da lì. Ogni anno ho sempre provato a tornare, non mi hanno mai voluto ascoltare né sentire. Catanzaro, la casa della famiglia Giovinco. “Chi non ci vorrebbe tornare? Lì Ho i miei amici, la mia famiglia”.
Proprio a Catanzaro è nata l’amicizia con Daniel Leone, portiere scomparso dopo una battaglia contro un male incurabile qualche settimana fa: “Eravamo sempre insieme ed è stato un fratello per me. Condividevamo ogni momento. Dalla colazione all’allenamento e alla cena. Negli anni successivi ci siamo sempre tenuti in contatto. Rimarrà per sempre mio fratello”, spiega con voce tremante.
Il rapporto con Sebastian
Avere un fratello famoso che fa il tuo stesso sport non è mai semplice, non per Giuseppe: “La gente pensa chissà cosa. Abbiamo un rapporto normale, viviamo l’uno per l’altro”. E il più forte chi è? “Quello ha fatto la nazionale, ha giocato nella Juve. Di che parliamo? (ride, ndr)”. Un’infanzia in casa a giocare a pallone: “Per Sebastian rinuncerei a tutto. Ma in casa giocavamo sempre e rompevamo di tutto”.
Taranto, il ritorno nel calcio del Sud
Imola, Ravenna e Renate. Dopo la parentesi con il Catanzaro, Giuseppe Giovinco ha girovagato per varie piazze del nord, ma con un grande desiderio: “Appena è finita la scorsa stagione, ho chiesto al mio procuratore di portarmi a giocare al Sud. Mi mancava l’atmosfera, tutto. Si vive il calcio in una maniera diversa rispetto a tutti gli altri gironi”. Il calcio del popolo, quello che si respira ancora nelle tante piazze del meridione in terza serie: “La pista Taranto è uscita negli ultimi giorni. Sono molto contento di essere qui, appena è arrivata l’offerta non ci ho pensato un attimo. Ho trovato un ambiente importante. La società mi vede e mi tratta nella maniera ideale. Non ci aspettavamo tutto questo. Il nostro obiettivo rimane la salvezza e fare più punti possibili”. Piedi per terra per Giuseppe. E nel tempo libero tra una mangiata di cozze e il footvolley Turù Giovinco sogna di diventare grande.
Francesco Marra Cutrupi
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