RON BEHAGEN: TRUCCHETTI, FURBERIE E VIZI



Siena dicembre 2002

Posted in : Storie da leggere
Fonte: Papei | Fini

Ron Behagen è stato il primo giocatore afro-americano nella storia della Mens Sana.

Le notorie preferenze di Ezio Cardaioli, coach dei primi anni dei biancoverdi nel massimo campionato, per i giocatoti statunitensi con pelle bianca hanno fatto si che il primo Usa di colore arrivasse a Siena solo nel 1979 con Giorgio Brenci e Carlo Rinaldi. Il "professore" sosteneva che gli Usa di colore per quanto bravi e portati al gioco del basket potevano essere di difficile gestione presentando maggiori problemi di adattamento ed inserimento in un team del vecchio continente. Ricordiamo che gli yankee erano solo uno per squadra fino al 1977 poi passati a due da quella stagione. Il "teorema del Carda" trovò la più facile conferma con l' arrivo di Behagen, giocatore di classe immensa e d' esperienza Nba illimitata, un 'marpione' della palla a spicchi.

Portò nella provinciale Siena virtu' e vizi, giocate ma anche trucchetti e furberie del mondo Nba.

Ron Behagen, 4.000 punti, 2.700 rimbalzi, 700 assist ripartiti fra Minnesota, Kansas, New Orleans, Atlanta, Detroit, New York, Indiana, Houston per finire a Washington, con i Bullets, dopo l' unica esperienza extra Nba trascorsa a Siena.

Con lui la Mens Sana fece il brillante debutto in una coppa europea, la Coppa Korac, dove si fermò alle porte della semifinale perdendo, non si sa come, in terra israeliana contro l'Hapoel nonostante i 25 punti di Behagen. Quella Coppa ebbe inizio a Verviers in Belgio. Nell'occasione al team si aggregarono gli inviati di Antenna Radio Esse, Falorni e Papei. A loro sarebbe spettata la radiocronaca di quella prima gara europea. Negli anni successivi, così, sinteticamente, ricordarono quell'evento: "Verviers ... cittadina desolante... campo da basket dal fondo in cemento ancor più desolante. Behagen... che tipo! Pasteggiava con il cognac... ed al giovane play mensanino Alessandro Degl'Innocenti, che lo guardava con comprensibile meraviglia, sorridendo diceva in perfetto italiano: "Sei un bambino!".

Ron Behagen #12 in maglia Antonini Mens Sana contro l'Olimpia a Milano

Trucchetti di Ron Behagen: chi ha anni e buona memoria, si ricorderà senz' altro quella gara nella quale la Mens Sana, dopo essere stata lungamente in vantaggio, stava prendendo una inbarcata spaventosa... crisi di gioco! Occorreva riordinare le idee ed interrompere quel trend negativo. Ron fece finta di perdere la lente a contatto (trucchetto Nba - da noi una novità); tutti, compresi gli arbitri si misero a setacciare il parquet. La partita si trasformo' in una caccia al tesoro e, guarda caso, fu poi lo stesso Behagen a ritrovare la lente. Pausa lunga e proficua (soprattutto per Ron sempre a corto di fiato).

Ron Behagen avrebbe dovuto essere alla Mens Sana anche nella stagione successiva (1980-81) ma non fu così.

Andando contro quelle che erano le disposizioni federali dell' epoca Behagen, terminato il campionato italiano con la Mens Sana, finì quella stagione giocando 6 gare nella Nba con i Bullets di Washington. Questo non era permesso dalle regole NBA e l' anno successivo non potè tornare alla Mens Sana. 

Ma l' America del basket lo ricorda anche per un altro fatto assai più grave accaduto il 25 gennaio 1972 quando Behagen giocava ancora nel contesto universitario. In una fase di gioco il suo compagno di squadra Corky Taylor colpì con una ginocchiata all'inguine il biondo centro Luca Witte. Iniziò così la rissa più spregevole della storia dei college. Witte venne calpestato alla testa, più volte e con violenza, proprio dal futuro giocatore Nba Ron Behagen. Il giovane Ron venne sospeso e non mise piede in un campo di basket per una intera stagione.

Passano gli anni ma nulla cambia nella testa di Ron: il 3 gennaio 2012 viene condannato a tre anni ed alla restituzione di 7.140 dollari sottratti con l'inganno ad una 68enne donna americana.

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