Brady & altri GOAT - A volte ritornano (pure troppo)
Chissà se è stato davvero CR7 a convincerlo della decisione che Tom Brady, quaranta giorni dopo il ritiro solo annunciato, aveva forse già preso da sé.
"E' sempre un piacere e un privilegio scambiare idee e opinioni con un altro GOAT", ha postato - con foto - sui social il portoghese.
Del resto, fra superstar dei due football, di qua e di là dell'Atlantico, ci si intende.
E quasi a voler celebrare l'incontro con un latro highlander, Cr7 ha siglato co0ntro il Tottenham la sua tripletta numero 49 coi club e la numero 59 in carriera.
La seconda più "anziana" in Premier League, a 37 anni e 35 giorni Cristiano; 37 anni e 146 giorni Teddy Sheringham, ex United che nell'agosto 2003 la segnò per il Portsmouth contro il Bolton.
Brady a 44 anni si appresta così a vivere la sua 23-esima stagione NFL, la terza ai Tampa Bay Buccaneers.
Inevitabile pensare ai tanti più o meno arzilli "nonnetti" che della pensione, per quanto dorata, proprio non volevano saperne.
Per fame o fama, ossessione o vuoto, sacro fuoco competitivo o astinenza da popolarità. O forse un po' per tutte queste cose assieme.
Più per denaro che per titoli da Pelé a Cruijff; Muhammad Ali, Foreman e Ray "Sugar" Leonard; Borg e Navratilova, Seles e Hingis, Armstrong e Dumoulin; Lauda, Prost, Schumacher; Tiger Woods; Magic Johnson nel dopo-HIV e Michael Jordan, The GOAT anche nel Threepeat di ritiri, anche se la copia in blu-Wizards era ben più sbiadita del diavolo rosso idolatrato ai Bulls.
Caro Tom, consolati: non sei il primo e non sarai l'ultimo. Là fuori è il tempo l'avversario più immarcabile. E implacabile.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
Lunedì 14 marzo 2022
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