CicCogne, finalmente: e bravo Giulio

Quanto ci è mancato quel tuo lancio di occhiali. Quanto ci sei mancato tu, Giulio Ciccone.

Tre vittorie al Giro, una ogni tre anni, una più bella dell'altra: Sestola 2016, Ponte di legno 2019 e ora, la più sofferta, la più bella.

Una gioia - parole tue - superiore persino alla maglia gialla al Tour. Più una liberazione, forse: la consapevolezza di essere tornato - finalmente - il vero Ciccone.

Uscito di classifica, alle spalle il doppio Covid, i quindici giorni sotto antibiotici per bronchite e febbre prima del Giro.

Il successo numero sette in carriera arriva con un'impresa scandita dai tuoi attacchi in un'altra tappa durissima: da Rivarolo Canavese a Cogne con 3 GPM e 55 km di salita sui 177 totali.

Pronti-via, e dopo sette già quasi tutti giù per terra, compresa la neo-maglia rosa Carapaz.

All'inizio van via in 28, nel finale - dopo almeno tre sue rasoiate micidiali - solo uno: Giulio Ciccone da Chieti, 27anni a dicembre. 

Il colombiano Santiago Buitrago, in lacrime, lo seguirà a 1'31". Il gruppo con la rosa di Carapaz, che va pure a sprintare ma a vuoto, a 7'48" da quel lancio che tanto ci è mancato.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©

domenica 22 maggio 2022

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