Da Wevelgem a Jesi: come lui nessuno Girmay
Lo scorso 27 marzo, Biniam Girmay era stato il primo corridore dell'Africa Nera a imporsi in una classica del Nord.
A Jesi, nella decima tappa (quella di "Scarpa"), dopo cinque top FIVE in questa edizione, è diventato anche il primo corridore dell'Africa Nera a vincere una tappa al Giro.
Il secondo del suo continente, 43 anni dopo il sudafricano Alan Van Heerden, primo nella Chieti-Pesaro del 1979.
Memorabile anche come - e contro chi - il fenomenale 22enne eritreo - ormai sanmarinese di adozione, ha centrata la sua ottava vittoria in carriera, l'ottava stagionale per la Intermarché Wanty Gobert dei suoi compagni di fuga Pozzovivo e Rota.
Ultimi 350 metri affrontati dipetto, in testa, col rapportone contro nientemeno che sua maestà Mathieu van der Poel, pronto però ad ammetterne la manifesta superiorità.
Il suo gesto è già nella storia non solo della corsa rosa ma del ciclismo.
I fuoriclasse tra loro si annusano. Si riconoscono. Si rispettano. E capiscono chi, in quel momento, è il più forte.
Accomunati, i due, anche dai piccoli - ma pericolosi - incidenti da podio.
Alle loro spalle, ottimo terzo Vincenzo Albanese.
Tutto immutato nella generale alla vigilia delle due frazioni più lunghe di questo giro 105: Reggio Emilia e Genova.
Da venerdì, ma soprattutto nel fine settimana si ricomincerà a salire. Il bello deve ancora arrivare, ma è un Giro già bellissimo. E sto-ri-co.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
martedì 17 maggio 2022
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