Démare ricomincia da tre


Messina alla quinta, Scalea alla sesta, Cuneo alla dodicesima. Arnaud Démare ci ha preso gusto, e si regala il tris; 87 vittorie in carriera, due al Tour e otto al Giro.

La grandeur francese è salva, nel giorno triste di Romain Bardet, uno dei favoriti per il podio finale, e che invece saluta il Giro a causa di un violento virus intestinale.

Tappa, folle come tutte in questa corsa rosa 105: 150 km di afa da Sanremo a Cuneo, con una parte di classicissima alterata dalla pandemia nel 2020 e percorsa in senso inverso.

Se ne vanno cinque coraggiosi, poi si stacca Tagliani. Il gruppo sottovaluta, e rischia parecchio. I battistrada vengono ripresi ai -700 metri, l'ultimo - Maestri - addirittura ai -500.

Il finale, al 2,5% medio, inganna. Ma il lavorone della Groupama-FDJ premia: Richeze tira urlacci a Gaviria per spronarlo, il colombiano - dopo il doppio covid - non ha però la gamba dei bei tempi. Démare - che nel 2016 vinse una Sanremo non priva di polemiche - domina di classe e potenza.

Alla vigilia dei tapponi di Torino (doppio Superga e doppio Maddalena) sabato e Cogne domenica, e a meno di imprevisti, la maglia ciclamino è quasi al sicuro.

Tutto ancora da decidere per quella rosa, da dieci giorni sulle spalle del 24enne spagnolo JuanPe López,
meritatissima rivelazione di questo gran bel Giro; e che, saltato Yates, e ritirato Bardet, ha da qui a Verona due pretendenti in meno.

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
venerdì 20 maggio 2022

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