Giro, la nostra Festa di maggio in salsa ungherese


Mathieu van der Poel subito in rosa al debutto sullo strappo di Visegrád.
Simon Yates primo contro il tempo su VDP e Tom Dumoulin al Castello di Buda.
Mark Cavendish in volata imperiale sul lago Balaton.

Miglior biglietto da visita non poteva essere esibito dal Giro d'Italia, nella sua prima, storica, tre giorni ungherese.
Una star delle classiche, uno dei favoriti per il successo a finale di Verona.
E il fuoriclasse eterno degli sprint, tornato al Giro dopo 9 anni: 37 anni il prossimo 21 maggio, 53 successi nelle grandi corse a tappe, 16 più tre giorni in rosa al Giro, 160 in una carriera con mondiale, Sanremo e il record di 34 vittorie di tappa al Tour come Eddy Merckx.

Come non bastasse, percorsi, panorami e risposta di pubblico fantastici dopo il rinvio del 2020 per pandemia.

Il vero Giro, per noi italiani e per i big comincerà martedì in Sicilia con la scalata dell'Etna. Ma fin qui si è tutt'altro che scherzato. E' stata corsa vera, a volerla - e saperla - apprezzare. E' un falso storico che non ci siano grandi nomi, ma storico è il fatto che il Tour appartenga a un'altra dimensione.

E i corridori italiani? Arriveranno, fidatevi. E' la nostra Festa di maggio.
E in Ungheria si è solo presentato il menù.

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
domenica 8 maggio 2022

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