Tommasi sindaco, l'ultimo rappresentante di lista

C'è stato un tempo in cui si faceva così, per dire: Marco Osio, "sindaco di Parma", per un gol e l'assist a Melli in una storica finale di coppa Italia contro la Juventus.

Poi, s'è cominciato a fare sul serio. Carlo Nervo nella sua Solagna dal 2009 al 2014; Kakha Kaladze - per due mandati a Tbilisi dal 2017 e ancora in carica; e ora Damiano Tommasi a Verona, battuto al ballottaggio il primo cittadino uscente Federico Sboarina.

Tommasi - per un decennio primo successore di Sergio Campana alla presidenza dell'Assocalciatori - non è il primo e non sarà l'ultimo ex sportivo professionista che si è dato alla politica.

Per restare al calcio, in Italia come non citare Rivera, Sottosegretario alla Difesa per i governi Prodi I, D'Alema I e II e Amato II; e in Brasile, facile pensare al Pelé al ministro dello Sport e a una Legge che ne porta il nome; o a Romário, prima deputato, poi senatore e, fallita la candidatura a governatore dello Stato di Rio, ora vicepresidente del Senato.

Negli Stati Uniti, sindaci della loro città sono stati due ex stelle NBA come Dave Bing a Detroit e Kevin Johnson a Sacramento; nel nostro basket, fu un pioniere il Tom McMillen ex Maryland e Virtus Bologna, con i suoi 2.09 il più alto membro di sempre del Congresso.

E più ancora Bill Bradley, lo straniero di coppa nel primo trofeo internazionale della Simmenthal Milano, due anni di studi a Oxford poi altrettanti anelli NBA nei Knicks e una carriera al Senato degli Stati Uniti culminata con la sconfitta, come alternativa "liberal" ad Al Gore alle primarie Democratiche per le presidenziali del 2000.

Presidenziali invece vinte da George Weah in Liberia. Per l 'ex Milan, come Manny Paquiao - dal ring a senatore delle Filippine - era arrivato il tempo del fare. Per il loro popolo, per un intero Paese.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©

lunedì 27 luglio 2022