GIRO '23 - Lussari, il giorno dei giorni di Roglič e Cainero
Il ciclismo è vita. Ciò che ti accade mentre sei impegnato in altri progetti.
Quelli di Geraint Thomas erano difendere la maglia rosa e i 26" su Primož Roglič e i 59" su João Almeida.
Sulla carta il più (lo sloveno) e il meno (il portoghese) adatti a sfilargliela nella terribile, inedita cronoscalata del Monte Lussàri: 18,6 km da Tarvisio, un ascensore per l'inferno con fondo in cemento e punta del 22%. A differenza degli altri big, Primoz è l'unico che in mattinata ha fatto la ricognizione pedalando anziché in ammiraglia. (*)
Ai -9,1 km Thomas perde otto secondi nel cambiare, con la bici, anche il casco.
Ma è a metà salita che il ciclismo diventa vita, o viceversa.
A Roglič, che perse il Tour 2020 contro Tadej Pogačar nella cronoscalata finale di Planches des Belles Filles (ancorché molto diversa), salta la catena dal monocorona (42x44-11) su di una canalina di scolo.
Mitja Meznar (a sinistra) e Primož Roglič erano compagni di squadra del quartetto juniores che vinse il Mondiale del salto con gli sci a Tarvisio nel 2007 (poi 5° all’Olimpiade di Vancouver 2010)
Primož però è modalità-Impresa - attesa al Giro #106 da quasi tre settimane - tipo Vincenzo Nibali a Risoul 2016 o Chris Froome sul Colle delle Finestre 2018: qui si fa la storia.
Incattivito, e nel bagno di folla di almeno 20mila connazionali, "Rogla" trova nell'incidente (persi 19") un surplus di watt, i +2" e +16" di vantaggio ai primi intermedi salgono a 29” al terzo e infine a 40" all'arrivo.
Chiude in 44'23", unico sotto i 45', a 25,145 km/h di media.
A 33 anni, tappa e maglia per 14 secondi. Quarto minor distacco di sempre dopo gli 11" di Fiorenzo Magni su Ezio Cecchi nel '48, i 12" di Merckx su Baronchelli nel '74 e i 13" dello stesso Magni su Fausto Coppi nel '55.
Primo sloveno a trionfare in rosa, e quarto grande Giro in carriera dopo le tre Vuelta in fila.
Quest’anno per lui en-plein nelle corse a tappe disputate: Tirreno-Adriatico con tre vittorie, Giro di Catalogna con due contro Remco Evenepoel (cui ha forse concesso l'ultima), Giro d'Italia con una davanti a Thomas, onorevolissimo secondo, a 37 anni. (**)
Stesso ordine sul traguardo e sul podio finale: João Almeida terzo a 42" e 1'15" in classifica.
Quarto un grande Damiano Caruso a 55" e 4'40" nella generale. Quinta la maglia azzurra Thibaut Pinot.
Non ha fatto a tempo da qui, ma da lassù, Enzo Cainero - che ci ha lasciato il 23 gennaio 2023 - si sarà goduto l'ultimo dei suoi tanti, grandi progetti, come lo Zoncolan o il Lussari - in cui era impegnato in quello che chiamiamo ciclismo, ed è vita.
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
sabato 27 maggio 2023
NOTE
(*) Come aveva fatto vincendo a Suances la 10 tappa (terzo Andrea Bagioli) della Vuelta 2020: unico, la vigilia, a farsi la recon, con gli avversari in albergo: Primož Roglič recuperò i 13" a Richard Carapaz e pur con lo stesso tempo gli sfilò la maglia rossa. Poi l'ecuadoriano se la riprese sull'Angliru e gliela ricedette subito dopo il riposo, e definitivamente, nella crono di Mirador de Ézaro.
(**) C'è un precedente: cronoscalata di 9,9 km da Ollon a Villars, Giro di Romandia 2018. Vinse Egan Bernal per 3" su Roglic. Lo sloveno montò il 50/36x34 (SRMA) e guadagnò 2'29" su Geraint Thomas (Shimano), che però in quell'occasione non lottava per la classifica generale.
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