GIRO '23 - Pedersen a Napoli, la carica dei 104



E adesso sono 104. Gli unici a vincere almeno una tappa a Tour, Giro e Vuelta, i tre grandi giri in rigoroso ordine di prestigio, fama e dané.

A proposito, è un dané - Mads Pedersen, 27enne di Lajre - l'ultimo a iscriversi alla ristretta, nobilissima élite: dopo 162 km di toboga sulla Costiera Amalfitana, da Napoli a Napoli tutta azzurra di terzo scudetto, in una giornata di sole e panorami di abbacinante bellezza.

Così stordente da indurre il sindaco Gaetano Manfredi a improvvisare addirittura un'autocandidatura iridata per il 2028.

"Nel momento in cui ci sarà l'organizzazione dei Mondiali in Italia - ha dichiarato il primo cittadino - ci siamo proposti per organizzare il Mondiale su strada a Napoli. La bellezza di questo luogo può essere una vetrina straordinaria per tutto il movimento ciclistico".

Altrettanto struggente, ma per l'amaro finale, gli oltre cinquanta km al vento di Alessandro De Marchi e Simon Clarke, unici superstiti della fuga a cinque scattata ai -150 km.

Ripresi e inghiottiti dalla balena-gruppo a 250 metri dal traguardo, che i due hanno tagliato abbracciati.


L'anno scorso erano compagni alla Israel-Premier Tech, la squadra ancora dell'australiano (contestata a Napoli da dimostranti con bandiere palestinesi) e che il "Rosso di Buja" ha lasciato per l'australiana Jayco-Alula.

Esiziale per l’italiano, più stanco e meno veloce allo sprint, di smettere di tirare per invece marcarsi a vicenda – in un remake della Liegi ’87 di Roche & Criquielion, mangiati in rimonta da Argentin, e finito con identico copione. Per Clarke, slam grandi giri sfumato di un niente.

Il plotone (al terzo giorno con Andreas Leknessund in rosa) ha però rischiato grosso di sbagliare i calcoli, ma alla fine volata è stata. I conti però li ha fatti male Fernando Gaviria, partito lunghissimo ai -300 mt (come al Romandia, ma là gli andò bene), sulla sinistra ma a vento in faccia che l'ha fatto piantare.

Ad approfittarne è stato così Pedersen, uno che da buon danese di gran vento se ne intende. Dietro di lui Jonathan Milan, piazzato come il giorno prima a Salerno (in tre volate, due volte secondo e una primo), e il tedesco Pascal Ackermann.

Secondo a Melfi alla terza, terzo a Salerno alla quinta, l'iridato che nel diluvio di Harrogate 2019 batté il nostro Trentin, meritava di completare il trittico di podi e grandi Giri: dopo Saint-Étienne al Tour, le tre e la maglia verde alla Vuelta del 2022 ecco Napoli al Giro.

Vittoria numero 30 in un palmarès con anche Kuurne-Bruxelles-Kuurne e gand-Wevelgem, e pass per l'eternità con la carica dei 104. Vedi Napoli e poi vivi. Per sempre.
CHRISTIAN GIORDANO ©
Giovedì 11 maggio 2023

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