Pogi si ritrova, Vingo si conferma e Cicco a pois



"Yes! Yes!", urlato al mondo. Tadej Pogačar ha ritrovato se stesso. Jonas Vingegaard invece non s'è mai smarrito.

Secondo successo di tappa per il 24enne sloveno, secondo Tour in fila per il 26enne danese.

Primi due gradini del podio come nel 2022: Pogi piazzato a 7'29" contro i 2'43" di un anno fa.

Terzo a salirci, ma a un'eternità (10’56”) Adam Yates, compagno di Pogi alla UAE EMirates e prima maglia gialla di questa spettacolare, tiratissima Grande Boucle.

Quarto, il suo gemello Simon, che ha scavalcato il 22enne "deb" spagnolo Carlos Rodríguez, caduto ancora come Sepp Kuss, miglior gregario in questo Tour e per quei postumi uscito, proprio nella penultima tappa, dalla top ten.


L'ultimo tappone di montagna - 133,5 km da Belfort a Le Markstein su e giù per i Vosgi - ci ha regalato, 31 anni dopo la doppietta del Diablo Chiappucci, un altro italiano in maglia a pois a Parigi.

Giulio Ciccone, tatticamente perfetto come la sua Lidl-Trek, specie lo straordinario danese Mattias Skjelmose, scollinando davanti nei primi tre dei sei gran premi in programma si è portato a 105 punti. Piazzato, a quota 92, l'austriaco Felix Gall, vincitore a Courchevel alla 17esima frazione e secondo al traguardo alla 20esima davanti anche alla maglia gialla Vingegaard.

Per "Cicco", cui è mancato solo il successo di tappa - peraltro sfiorato col secondo posto a Laruns, sui Pirenei, alla sesta - il miglior regalo di nozze.

Per il contingente italiano - in sette al via, il minimo in quarant'anni e senza vittorie da 84 tappe - l'unica consolazione in un Tour che, più che storico, è già leggenda.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
Sabato 22 luglio 2023

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