Vingegaard alieno del tempo



"La crono della vita". Parola di Jonas Vingegaard, il primo ad ammettere di aver sorpreso tutti. Persino se stesso.

Prima vittoria in questo Tour, la terza in carriera dopo le due del 2022 e la sua 12esima in stagione. 

1'38" rifilati a Tadej Pogačar in 22,4 km di scalata contro il tempo da Passy a Combloux; 4,4" a chilometro: un'enormità che ne ipoteca il back-to-back in giallo. Prestazione da leggenda in un Tour già nella storia.

Il 26enne danese della Jumbo Visma non cambia bici e stra-domina in 32'36" a 41,227 km/h di media.

Per rendere l'idea, Wout Van Aert - il corridore forse (e anche senza forse) più completo al mondo - ha chiuso terzo a 2'51".

"Il primo degli umani" si definirà, una volta tagliato il traguardo i due alieni.

Diversi in tutto, per carattere, caratteristiche e stavolta anche scelte tattiche.

Col senno del poi non ha pagato quella di Pogacar, che ai -5,6km, all'imbocco della salita finale (2,5 km al 9,4% della Côte de Domancy), ha perso 15" nel cambiare la bici da crono con quella da strada.

Vingegaard - avanti di 16" già al primo intermedio ai 7,1 km e di 31" al secondo ai 16,1 - ha tirare dritto. E nonostante la bici più pesante di almeno 6-700 grammi, al terzo intertempo era in testa con 1'05".

Vantaggio salito all'arrivo a 1'38", e che sommato ai 10" di partenza fa un tesoretto di 1'48" in vista degli ultimi due tapponi di mercoledì e sabato.

Ma se pensate che il Tour sia già finito, non conoscete né "Pogi" né "Vingo".

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
Martedì 18 luglio 2023

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