L’evoluzione della maglia rosa



Photo: courtesy press office Castelli; 
illustration: Luca Ricci

La prima, in lana grezza e a collo alto, fu indossata da Learco Guerra nel 1931. Da allora la maglia rosa è cambiata tantissimo

di Massimiliano Vitelli
GQ - 21 dicembre 2022

La storia della maglia rosa del Giro d'Italia è parte del lungo viaggio del ciclismo in Italia e nel mondo. Dalle origini questo sport è cambiato tantissimo e l’abbigliamento racconta bene questa trasformazione.

L’idea di far indossare una maglia di colore rosa al ciclista in vetta alla classifica del Giro d’Italia sembra essere stata mutuata da quella gialla del Tour de France, competizione nata nel 1903. Il primo a infilarsela fu il mantovano Learco Guerra, soprannominato la Locomotiva umana, vincitore della tappa Milano-Mantova del primo Giro d’Italia (che fu vinto da Francesco Camusso che correva con una bicicletta Gloria). Era il 10 maggio del 1931 e Guerra ebbe l’onore di tenere a battesimo un pezzo della storia del nostro Paese. Il colore rosa fu scelto per ricordare la Gazzetta dello Sport, giornale ideatore della corsa, che veniva stampato di questo colore perché era la carta che costava meno.


DEA / BIBLIOTECA AMBROSIANA

Maglia o maglione?

La prima maglia rosa era realizzata in lana grezza ed era a collo alto, aveva due tasche sul davanti chiuse da bottoni e pesava circa tre etti. La narrazione racconta che il papà della maglia rosa sia il giornalista sportivo Armando Cougnet. La maglia rosa rimase di lana addirittura fino agli anni ’70 (in origine venivano perlopiù prodotte dai maglifici lombardi Vittore Gianni e Tizzone), momento in cui fecero la loro apparizione le prime versioni realizzate in fibre sintetiche.

Il cambio di passo

Negli anni ’70 e ’80, la maglia rosa del Giro d’Italia cambia look, si trasforma in un capo decisamente più sportivo anche grazie ai nuovi materiali e la sua produzione viene affidata alla fabbrica Castelli, che tornerà in futuro (anche quella attuale è Castelli).

Una curiosità arriva nel 2017, quando a produrre la maglia rosa è il maglificio Santini, che decide di realizzarne due versioni: una rosa (pantone 109 c) riservata al leader della classifica generale e una rosa ciclamino, colore descritto come accattivante e adatto a mettere in circolo l’adrenalina, destinata al leader della classifica a punti.

Il record di Eddy Merckx

Sono più di duecentocinquanta i ciclisti che finora hanno avuto il privilegio di indossare la maglia rosa del Giro d’Italia. Tra loro, il campionissimo Eddy Merckx, che detiene il primato di averla vestita più volte, ben 77 tra il 1968 e il 1974.


ullstein bild Dtl./Getty Images

Tutti in rosa

Un episodio davvero curioso accadde durante il Giro d’Italia del 1971, quando l’allora direttore della corsa, Vincenzo Torriani, decise di iniziare la gara invece che con l’usuale prologo, con una staffetta a squadre. La prova del team Salvarani fu guidata da Felice Gimondi. La sua squadra vinse e la mattina dopo tutti i ciclisti della Salvarani si presentarono al nastro di partenza con la maglia rosa. Erano in dieci! «Sono contento – disse Gimondi – perché per una volta la maglia rosa non è solo dei campioni, ma anche dei gregari che non avrebbero mai nemmeno sperato di poterla indossare».

Vuoi vederle (quasi) tutte?

Per chi è appassionato e vuole togliersi lo sfizio di ammirare dal vivo quasi tutte le maglie rosa c’è un solo posto dove andare: al museo del Ghisallo, a sette chilometri dalla località Bellagio. Qui c’è la più grande collezione di maglie rosa. Ma manca forse la più interessante: la prima.

I grandi che l’hanno indossata

La lista dei nomi, ma meritano certamente una citazione, oltre al già nominato Eddy Merckx, Francesco Moser, Gino Bartali, Fausto Coppi, Giuseppe Saronni, Jacques Anquetil, Marco Pantani e Bernard Hinault.


PASCAL PAVANI/Getty Images

Rosa, ma non solo

Eh già, al Giro d’Italia il rosa comanda, ma non c’è solo questo colore. Attualmente, infatti, possiamo vedere anche la maglia Ciclamino del leader della classifica a punti, quella Azzurra del miglior scalatore e quella Bianca che viene indossata dal miglior Under 25 della classifica generale.

La maglia nera

Sembra incredibile, ma per un periodo, tra il 1946 e il 1951, essere ultimi non solo metteva in difficoltà il ciclista che occupava questa posizione, ma lo esponeva pubblicamente a una ben poco entusiasmante avventura. In quelle edizioni, infatti, l’ultimo della classifica era costretto ad indossare una maglia nera! Il torinese Luigi Malabrocca detiene il triste record di averla avuta per due edizioni.

La maglia rosa 2023

L’ultima versione della maglia rosa, quella che vedremo durante il Giro d’Italia 2023, è caratterizzata da uno stile moderno e digitale. Ed è super green, che non è un gioco di parole: è prodotta con filati riciclati derivati principalmente dal recupero di bottiglie di plastica. La manifattura è Valcismon, con il suo marchio Castelli che ha rinnovato la partnership con la mitica corsa fino all’edizione 2026.

La maglia rosa del Giro 2023 è anche oggetto di una collezione digitale in esclusiva su ItaliaNFT, il principale marketplace italiano di collectible digitali e prodotti Web3. La maglia rosa, perfettamente ricreata in formato digitale, è stata messa all’asta il 5 dicembre.
Puoi averla anche tu

Se sei un appassionato di ciclismo o un collezionista di maglie sportive, puoi comprare la maglia rosa e mettertela! La trovi in vendita sul sito castelli-cycling.com al prezzo di 109€.



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