Roma eterna per "Mago" Merlier e "Re Sole" Tadej


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Back to-back di un imperatore sloveno, e 3-3 fra i re delle volate Tim Merlier e Jonathan Milan. Sono gli ultimi verdetti del Giro 107, meraviglia fra le meraviglie di Roma, per la sesta volta arrivo finale, la seconda consecutiva.

125 km di passerella per Tadej Pogačar (che ha pure tirato la volata a Sebastian Molano, scena già vista a Napoli); come Eddy Merckx '73 sei tappe di cui cinque in rosa, tenuta 20 giorni su 21 come Chioccioli '91 e Indurain '92.


Un dominio da Re Sole, dispensando ovunque spettacolo, borracce e sorrisi. A 25 anni, alla sua prima "Festa di maggio". Terzo successo e sempre a podio nei sei grandi giri disputati: terzo alla Vuelta 2019, due volte primo e secondo negli ultimi quattro Tour.

Primo podio in un grande giro per Dani Martínez, il quinto per Thomas, secondo dietro Primož Roglič un anno fa, ma con distacchi da musica da camera come intervallo: 9'56" al colombiano, 10'24" al gallese. Roba che mancava da Vittoria Adorni '65: 11'24" a Italo Zilioli.


Roma come un anno fa non ha portato bene a Milan, attardato da un problema meccanico (catena rotta) a 9 km dal traguardo. Rientrato in gruppo ai -4,5 km con un numero folle e un paio di scie (ammiraglia Visma-Lease a Bike e organizzazione), il "gabbiano Jonathan" - seconda ciclamino in due Giri - non ha potuto dispiegare tutta la sua potenza come invece ad Andora, a Francavilla al Mare e a Cento.

E così ha pareggiato il conto Merlier, già primo a Fossano e a Padova. Decimo successo in stagione per il 31enne belga, il quarto in questo Giro per la Soudal Quick-Step di Julian Alaphilippe, super combattivo del Giro e vincitore a Fano in una delle cartoline rosa di questa edizione.

Una delle migliori disegnate dal patron Mauro Vegni. Suspense ed emozioni ogni giorno.
Non solo le imprese di  Pogačar, le volate imperiali di Milan, Merlier, Olav Kooij.
Fughe avventurose con Benjamin Thomas, Pelayo Sánchez, Valentin Paret-Paintre, la rivelazione Georg Steinhauser, Andrea Vendrame.
Crono stellari con Tadej Pogačar e Filippo Ganna.
Il rinascimento italiano con il 20enne Giulio Pellizzari, le cinque tappe vinte dai nostri, la maglia bianca di Antonio Tiberi che ci mancava da Fabio Aru 2015 e il suo quinto posto al primo Giro. È stato anche, a 41 anni, il 18esimo e ultimo - record di Miro Panizza eguagliato - di Domenico Pozzovivo. 
Un altro apostrofo rosa - l'ennesimo - di questo meraviglioso "Amore infinito".

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
domenica 26 maggio 2024

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