OroPogačar, Panta rei 25 anni dopo
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Oropa, 25 anni dopo Marco Pantani. Panta rei, tutto scorre: ma la Storia si ripete.
Al Pirata rosa nel '99 saltò la catena ai -8,5 km, poi ne rimontò 49 e vinse senza neanche saperlo.
Un quarto di secolo dopo, la rosa più scontata dei tempi moderni è arrivata dopo foratura con caduta ai -11,2 km. E la consueta rasoiata, alla Pogačar, ai -4,5 km dal Santuario, primo arrivo in salita del Giro 107.
Prima, oltre 150 km di fuga sui 161 della seconda tappa per Andrea Piccolo, super combattivo di giornata e ultimo superstite - ai -6,5 km, dei cinque fuggitivi tutti italiani: con lui, la nuova maglia ciclamino Fiorelli, Davide Bais, Marcellusi e Scaroni.
Poi, dai piedi dell'ascesa finale, c'è stato solo Pogačar. Riportato in gruppo dai suoi della UAE - nell'ordine Grossschartner, Bjerg, Novak e Majka - Tadej ha fatto il vuoto.
Saltati come tappi sul podio O'Connor e gli altri big. Dani Martínez e l’eterno Geraint Thomas limitano i danni a 27" all'arrivo e, in ordine inverso, a 45" nella generale.
Tornato quasi quello dello Zoncolan 2021 Lorenzo Fortunato, miglior italiano al traguardo (quarto) e in classifica: sesto a 1'05".
Sfortunati Domenico Pozzovivo, due cadute in due giorni, che ha rotto il cambio, e Antonio Tiberi - già a 2'48" - la bici.
Per la nuova maglia rosa, sfilata a Jhonatan Narváez, ottava vittoria stagionale, la 71 in carriera, la 15ª nei grandi giri: new entry del club dei 111 (108 se depenniamo i risultati cancellati per doping); per lui 11 successi al Tour, e 3 alla Vuelta.
Raggiunti Luis Ocaña, Rik Van Linden, Moreno Argentin, Vincenzo Nibali e Gianni Bugno, nel 1990 l'ultimo in rosa dall'inizio alla fine.
Cercasi avversario, forse i millennial Florian Lipowitz o Cian Uijtdebroeks. Ma è solo una speranza, e sarà durissima.
PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
Domenica 5 maggio 2024
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