Il Grappa di Pogačar: il Giro visto con gli occhi di un bambino


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L'istantanea del Giro 107, e cronaca di un trionfo sì annunciato ma non così. Cuore-testa-gambe: l'essenza stessa del ciclismo che come l'arte imita la vita. O viceversa.

Nel tratto più duro, al 14%, in fuga per 34,1 km nell'ultimo tappone del Giro stravinto al debutto, Tadej Pogačar prende la borraccia da un componente il suo staff, e la porge a un piccolo tifoso con la maglia Astana che fu di Vincenzo Nibali, Michele Scarponi e Fabio Aru.

Perfetto il piano della UAE per la 20esima e penultima tappa prima della passerella romana: 184 km da Alpago a Bassano del Grappa con 4540 metri di dislivello e la DOPPIA scalata del Monte Grappa: cioè 36,5 km all'8,1% medio con due volte il Pianaro; 3 km al 9,2%.

La squadra del leader controlla la parte con Molano e Oliveira, e la seconda con Großschartner, Bjerg, Novak, Laengen e il fidatissimo Majka.

Pogačar parte ai -3 km dal secondo scollinamento.

Come sul Monte Pana alla sedicesima, va a riprendere lo straordinario Giulio Pellizzari, primo e secondo sui due Monte Grappa. E qui c'è l'altra istantanea di questo Giro: Tadej, lo stesso che aveva bloccato il gruppo il giorno prima con Thomas caduto, gli dice "andiamo". Il più giovane del plotone, 20 anni e non sentirli, resiste finché può. Poi, ai -5,7 km, l'alieno per la sesta volta s'invola da solo: come a Oropa, la crono a Perugia, Prati di Tivo, Livigno e Santa Cristina Valgardena.


Come Eddy Merckx nel '73: sei successi di tappa, di cui cinque in maglia rosa.
E record sul secondo Monte Grappa: 51'46"; stracciato il 52'39 di Nairo Quintana 2014.


Sul podio di giornata, a 2'07", Valentin Paret-Paintre (vincitore a Cusano Mutri alla decima) regola il gruppetto dei big con Dani Martínez, secondo a 9'56" nella generale e al primo podio in un grande giro; Antonio Tiberi, maglia bianca che ci mancava da Fabio Aru 2015 e quinto in classifica a 12'49"; e Geraint Thomas, terzo a 10'24". Il gallese festeggia il 38esimo compleanno con il quinto podio dopo i tre gradini al Tour e il secondo posto del 2023 dietro Primož Roglič. 

Come sul Lussari un anno fa, il Giro è ancora un tripudio di bandiere slovene. E con "questo" Pogi, lo sarà a lungo.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
sabato 25 maggio 2025


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