È l’urlo di Milan
Che festa Jonathan Milan, 24 anni, pro’ con la Lidl-Trek, portato in trionfo dai compagni: si riconoscono gli altri olimpionici Francesco Lamon e Simone Consonni.
A sinistra, il presidente federale Cordiano Dagnoni.
Pazzesco Johnny: oro e record «Dovevo fare qualcosa di unico»
Jonathan Milan si applaude sul podio, con la medaglia d’oro che luccica. Nell’inseguimento individuale, al Mondiale il friulano era stato argento nel 2021 battuto dall’americano Lambie e nel 2022 alle spalle di Ganna; nel 2023 era stato terzo
"Sono forse partito troppo forte ma a quel punto non potevo rallentare.
Il record non era l’obiettivo primario"
Dopo i 6 titoli di Ganna, il friulano è il nuovo re dell’inseguimento
Il primato di Ganna già battuto dall’inglese Charlton (3’59”304): Pippo ha brindato al suo compagno
19 Oct 2024
La Gazzetta dello Sport -
di Ciro Scognamiglio @CIROGAZZETTA
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La perfezione è vincere l’oro iridato e stabilire il record del mondo. La perfezione è Jonathan Milan, che in una serata sensazionale è diventato il re dell’inseguimento individuale. È successo nella rassegna iridata su pista di Ballerup, Danimarca, e conviene anzitutto fissare bene in mente il tempo stratosferico di 3’59”153 che ha dato al friulano – davanti a mamma Elena e papà Flavio - il trono. Media mai vista di 60,212 km/h, sui 4.000 metri con partenza da fermo! È stata festa grande al box dell’Italia, con Johnny commosso e celebrato come si meritava. «Fin dall’inizio – il suo commento a caldo -, ho cercato di dare il cento per cento, perché in un Mondiale non ti puoi permettere di andare al risparmio. In finale, ho fatto una sorta di copia e incolla, cercando di correre sull’avversario. Sono partito più forte del previsto, ma a quel punto non potevo rallentare e sono andato a tutta fino alla fine. Il record? Non ci pensavo, ma è venuto e si tratta di un grandissimo risultato. Sono felice. Una serata di festa? No, questa prestazione ne merita molte di più».
Salute
Tra Ballerup e Verbania ci sono circa 1.400 chilometri. Filippo Ganna era lì ieri sera, a casa sua, e in un ristorante-pizzeria a uno sguardo dal lago Maggiore ha brindato con una birra all’impresa del suo compagno di Nazionale, con il quale – assieme a Francesco Lamon e Simone Consonni – aveva raggiunto il titolo olimpico e iridato del quartetto. Assente in Danimarca per la prima volta dopo 8 edizioni consecutive dei Mondiali, Ganna ha segnato la storia dell’inseguimento individuale con 6 ori iridati, un argento e un bronzo, e fino a ieri mattina deteneva il primato del mondo: 3’59”636, stabilito due anni fa a Saint-Quentin-en-Yvelines. Ma a sorpresa, in qualificazione, glielo aveva tolto il 21enne britannico Josh Charlton, capace di scendere fino a 3’59”304 e di ‘spaventare’ un pochino Milan, capace comunque del secondo tempo in 4’00”296 che gli è valso l’accesso alla finale dell’oro: primato personale, prima dell’exploit serale. Si è trattato della seconda medaglia azzurra in questa edizione, dopo il bronzo del quartetto femminile.
Tattica
Il friulano, autore di una ottima stagione su strada con 11 successi tra cui 3 tappe al Giro, dove ha confermato la maglia ciclamino, in realtà non si è fatto ‘impressionare’ da Charlton, cresciuto in quella Trinity già culla di Tom Pidcock. E in finale è partito alla grande, visto che dopo 250 metri aveva già un vantaggio di quasi nove decimi. Poi ha dimostrato una costanza davvero straordinaria: +1”336 dopo 1000 metri, +1”5 a metà gara, ancora +1”296 al terzo chilometro quando si è capito che non ci sarebbero stati clamorosi ribaltamenti. Charlton ha chiuso a distanza di sicurezza facendo comunque un’altra grande prestazione, sul tempo di 4’00”232. «Una gioia. Johnny è stato bravissimo per la costanza, non dimentichiamoci che aveva davanti un campione come Filippo Ganna – il commento di Marco Villa -. Di fronte al record del mondo dell’inglese in qualificazione, che di certo non si aspettava nessuno, è riuscito a rimanere impassibile. Ha corso con la sua tabella, si è guadagnato la finale e poi in serata è riuscito in un vero e proprio ‘numero’».
Vista
Il commissario tecnico azzurro come al solito ci aveva visto lungo, rassicurando sull’ottima condizione del friulano dopo averlo visto negli allenamenti a Montichiari prima di partire per la Danimarca. E non era scontato considerando che la stagione è stata lunghissima pure per lui: la prima volata vinta su strada risale al 2 febbraio. Sempre Milan era stato il migliore degli azzurri a Parigi 2024: il quartetto con Ganna, Consonni e Lamon non era riuscito a riconfermarsi d’oro dopo Tokyo, ma aveva conquistato un bronzo importante. Semmai la vera delusione era stato l’Europeo su strada di metà settembre, in Belgio: Johnny, tra i favoriti, non era riuscito a sprintare come avrebbe voluto, per chiudere soltanto tredicesimo. Poco più di un mese dopo, ecco l’apoteosi in pista: «Per vincere, dovevo fare qualcosa di eccezionale, unico». Proprio così, Johnny, e ci sei riuscito.
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JONATHAN MILAN
Nato a Tolmezzo (Udine) il 1° ottobre 2000, è di Buja. È alto 194 cm e pesa 84 kg. Su strada, dopo aver debuttato tra i pro’ nel 2021 con la Bahrain, dal 2024 è alla Lidl-Trek. Conta 16 successi, tra cui 4 tappe al Giro e due maglie ciclamino (2023 e 2024). In pista, è un pilastro del quartetto: oro 2021 e bronzo 2024 all’Olimpiade, più l’oro iridato 2021, 2 argenti (2022-2023) e un bronzo (2020). Inseguimento individuale: sempre al Mondiale, un oro (2024) due argenti (2021-2022) e un bronzo (2023)
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3’59”153
Milan ha vinto alla media di 60,212 km/h.
In qualificazione aveva fatto il secondo tempo in 4’00”296
HA DETTO
Una serata di festa? No, questa prestazione ne merita molte di più. Tabella rispettata, le cose sono andate alla grande
Prima della finale non ero sicuro: il tempo di Charlton era pazzesco e sono ancora incredulo di averlo superato
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LA GUIDA
Inseguimento Uomini
1. Jonathan MILAN 3’59”153; 2. Charlton (Gb) 4’00”232; 3. Bigham (Gb) 4’03”807
Chilometro
1. LAVREYSEN (Ola) 57”321
Corsa a punti U
1. MORA VEDRI (Spa) 70
Omnium D
1. WOLLASTON (N. Zel.); 13. Paternoster 58.
Velocità D
1. FINUCANE Gb)
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