Gout - È il nuovo BOLT


FANTASTICO GOUT, A SEDICI ANNI NESSUNO COME LUI 
In Australia è nata una stella: nei 200 più veloce del giamaicano alla sua età

"Sogno l’oro l’ nei 100 e 200 ai Giochi di Brisbane 2032, a casa mia"

Ha ottenuto i tempi limite per i Mondiali 2025

8 Dec 2024 - La Gazzetta dello Sport
FOCUS di Riccardo Crivelli

Il bello di imparare a correre è che poi non ti va più di camminare. E ti abitui ad andare più forte degli altri, rapido verso i tuoi sogni. Quello di Gout Gout, appena diventato il sedicenne più veloce di tutti i tempi, sembra già scritto: doppio oro nei 100 e nei 200 all’Olimpiade del 2032 a Brisbane, la sua città. Come Usain Bolt. Da novello Usain Bolt. 

I paragoni, si sa, tante volte hanno distrutto carriere, e l’etichetta di nuovo fenomeno dello sprint sulla scia del più leggendario campione delle piste di atletica potrebbe anche rivelarsi un peso troppo gravoso per le giovani spalle del ragazzo nato in Australia da genitori emigrati dal Sud Sudan. Ma intanto i nudi riscontri cronometrici sono impressionanti: ai campionati studenteschi di Adelaide, ha corso i 200 in 20”04, meglio del 20”13 del giamaicano nel 2003 (e il giorno prima aveva vinto i 100 in 10”17, con un 10”04 ventoso in batteria) e soprattutto nuovo record continentale migliorato dopo 56 anni, il più vecchio che ancora resistesse. Già, il precedente primato apparteneva a Peter Norman, che lo realizzò conquistando l’argento nella storica finale olimpica di Città del Messico ’68, quella della protesta guantata di nero di Tommie Smith e John Carlos.

Stesso stile 

Anche lo stile di corsa di Gout Gout è molto simile a quello di Usain Bolt: movimento m di braccia analogo, ampie falcate e ginocchia molto alte. L’australiano al momento è alto 1.80, mentre Bolt, nella maturità atletica, raggiunse una statura di 1.96. Gout Gout vanta anche un personale di 10”17 nei 1010000 metri Pure l’australiano ha ottenuto il suo tempo sui 200 a 16 anni e 11 mesi: aveva un personale di 20”60 stabilito ai Mondiali Under20 a Lima nel 2024

Predestinato 

Alto 1.80, ma presumibilmente destinato a crescere ancora, Gout di Bolt possiede lo stile di corsa: «La mia falcata è piuttosto lunga, e tengo le ginocchia alte come lui. È un onore che mi abbiano accostato a Usain, ma io voglio solo essere me stesso». 

Ultimo di sette figli, suo padre Bona studiava legge in Sud Sudan mentre la madre Monia si occupava di pulizie: nel 2005, con la guerra civile ormai divampata, tutta la famiglia si trasferisce al Cairo. Da lì, con lo status di rifugiati, possono scegliere tra il Canada e l’Australia, ma siccome tutti gli amici che sono finiti con lui in Egitto hanno già un biglietto per l’Oceania, vince la seconda opzione. 

Oggi papà lavora in un ospedale come tecnico della ristorazione, e di sera arrotonda facendo l’autista per Uber, mentre mamma continua il mestiere di domestica. Gout Gout («Nella nostra cultura il doppio nome è frequente, il mio migliore amico si chiama Deng Deng, ma per tutti sono solo Gout o GG») da bambino ama il calcio, ha come idolo Cristiano Ronaldo e nel 2020, quando si iscrive alla prestigiosa Ipswich Grammar School, che ha uno dei miglior programmi sportivi della nazione, viene segnalato come potenziale giocatore di rugby. Soltanto che a Diane Sheppard, l’allenatrice di atletica dell’istituto, basta vederlo correre una volta per capire quale sarà il destino di quello studente timido ed educato che fin li aveva sprintato solo per inseguire i fratelli quando gli facevano gli scherzi. «Ha una predisposizione innata — racconta Sheppard — e soprattutto ha una capacità di apprendimento incredibile: gli spiego un movimento o una tecnica e un minuto dopo li ha già metabolizzati». Ovviamente, a quell’età la perfezione ancora non gli appartiene: la partenza è piuttosto lenta e lui tende a rimbalzare sulle punte dei piedi. Continua ad adottare uno stile americano relativamente raro per cui mette entrambe le ginocchia a terra così si sente più stabile.

Con i più grandi 

Però sul lanciato è già una meraviglia e ovviamente, prima degli exploit di questi giorni, aveva già battuto praticamente tutti i primati australiani di categoria per età: «L’atletica mi piace perché è uno sport individuale e i risultati dipendono soltanto dalle tue forze». Ad Adelaide si era presentato con i personali di 10”29 nei 100 e di 20”60 nei 200, il tempo dell’argento ai Mondiali Under 20 dietro al sudafricano Bayanda Walaza (20”52), che però è di un anno e mezzo più vecchio. A marzo, il video del 10”29 diventò virale sui social in poche ore, tanto da ottenere 13 milioni di visualizzazioni su X: «Ovviamente adesso tutti mi chiedono di scendere sotto i 10” nei 100, ma lo vedo ancora lontano, e quando succederà, succederà». L’unico australiano ad aver infranto la barriera è Patrick Johnson: 9”93 nel 2003. Intanto, Gout ha già ottenuto entrambi i limiti per i Mondiali di Tokyo 2025, dopo i Mondiali Under 20 ha firmato un contratto con Adidas e tra due settimane sarà ad Orlando per allenarsi con Noah Lyles: «È il mio mito per il modo scanzonato con cui affronta le gare, ma mi piace anche Erriyon Knighton». Un altro prodigio esploso da ragazzino, una rivalità che promette di infuocare il tartan per il prossimo decennio. Brisbane 2032? Fate pure prima. Molto prima.

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