Uno scudetto per 2
A Bologna (20.30) il primo atto di un duello inedito
Il georgiano e l’MVP del campionato sono i più attesi
GIULIA ARTURI
GIORGIO BURREDDU
Una debuttante contro la storia. Brescia si affaccia a questa finale scudetto con il coraggio e la freschezza dell’esordiente, anche se da anni il club frequenta l’élite del nostro basket. Bologna, che di tricolori ne ha festeggiati 16 (meglio ha fatto solo Milano, 31, ndr), non ha mai smesso di avere fame di vittorie. Coach Peppe Poeta, 39 anni, quasi tutti passati sul parquet, ma solo l’ultimo da capo allenatore, sfida Dusko Ivanovic, che ha un posto d’onore nel cerchio dei saggi. La chiamano inedita, sarà una grande finale.
Qui Virtus
Dicono che le difficoltà formino il carattere. E che ti facciano crescere. Deve essere vero perché una Virtus così, stanca, acciaccata, ferita, imbambolata, frastornata, è riuscita a riemergere sempre. Non dalle sabbie mobili, troppo facile. Ma dal Forum contro l’Olimpia. Dusko Ivanovic è figlio della concretezza. Poche cose, fatte bene. «Noi prima di tutto dobbiamo continuare a credere in noi stessi, oltre ad alzare il livello della nostra difesa». Negli ultimi giorni all’Arcoveggio, la parola più gettonata è stata carattere. Sinonimo di qualcosa che per le Vu Nere è il coraggio, anche a fiato corto. Ne è simbolo Shengelia, ormai un vero Toko scatenato.
Ferito (per davvero: ricordate il colpo alla testa di Kabengele?), acciaccato (postumi dell’ulcera), il georgiano sarà a partire da oggi il trascinatore del gruppo bianconero. L’Arena stasera sarà soldout. Nessuno vuole mancare a questa finale scudetto. «Sfideremo una delle migliori squadre del campionato: quest’anno Brescia ha giocato davvero bene, specialmente in questo momento è in grande forma. È una squadra veloce, con giocatori di esperienza e tanti in grado di segnare», dice Ivanovic. Ancora fuori Polonara (mononucleosi: è affranto, vorrebbe giocare). Clyburn utilizzabile in caso di emergenza (altrimenti giocherà da gara-2). Brescia, afferma il coach, gioca «con grande disciplina e in attacco trova sempre tante soluzioni diverse». Dusko vuole gestire le rotazioni. Dando ancora possibilità a Taylor e utilizzando Morgan all’occorrenza. Attenzione a Diouf: il lungo bianconero sarà un jolly a cui prestare la massima attenzione.
Qui Brescia
Se era rimasto qualcuno da stupire, Brescia ci ha pensato in questi playoff. Con quella gara-4 a Trieste vinta a lume di candela, quando il malfunzionamento delle luci del palazzetto aveva complicato il finale, giocato a singhiozzo. Con quei momenti della serie contro Trapani, in cui la banda di coach Repesa cercava di difendere in tutti i modi una scintilla di inerzia dal soffio di coach Poeta. Una volta l’ha spenta Della Valle su un piede, una volta Ivanovic da otto metri, ancora più spesso giocate di intelligenza. Della Valle, capitano, superlativo in semifinale, torna a giocarsi lo scudetto dopo 9 anni dalla finale giocata con Reggio Emilia. «Non disunirci quando arriva il difficile». Era questo il passo avanti che si auspicava per un salto di qualità in questa stagione. Obiettivo raggiunto. Le responsabilità individuali sono un orgoglio condiviso tra tutti. Coach Poeta sa bene che il suo attacco (89 di media nei playoff, il migliore) dovrà continuare a superare se stesso: «Un orgoglio esserci. La Virtus ha saputo costruire le proprie vittorie grazie alla forte identità difensiva, in semifinale ha concesso a Milano 74 punti di media». La battaglia dentro l’area sarà tutta da godere: «Loro sono bravi a costruire molte situazioni efficaci da dentro l’area, in post basso dove sono forti uno contro uno». I duelli vicino a canestro saranno tutti da godere: Bilan, l’MVP della serie A, costringe la difesa a scelte dolorose, Ndour è stato perfetto. Brescia è pronta per liberare la creatività, correre per sfuggire alla morsa difensiva delle Vu Nere e tentare l’impresa.
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16 SCUDETTI VIRTUS
La Virtus ha in bacheca 16 scudetti, seconda solo a Milano con 31. È alla sua quinta finale consecutiva: eguagliata la striscia dal 1977 al 1981. L’ultimo trionfo risale al 2021, contro l’Olimpia.
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Poeta-Ivanovic: il debuttante contro il veterano
La sfida in panchina è suggestiva: Dusko Ivanovic, 67 anni, una carriera lunghissima alle spalle, contro Peppe Poeta, 39, alla prima stagione da capo allenatore dopo due anni da assistente di Ettore Messina. Entrambi hanno calcato i parquet da giocatori, con il montenegrino che in carriera ha vinto anche due Coppe dei Campioni.
Ivanovic ha conquistato trofei in cinque Paesi: Spagna, Serbia, Francia, Grecia e Svizzera. Poeta, da assistente, ha vinto due titoli con Milano, mentre da giocatore (69 presenze in Nazionale) ha alzato la Coppa Italia 2018 con Torino.
La Virtus presenta un roster da 59 trofei complessivi: i più titolati sono Marco Belinelli e Daniel Hackett, con 9 a testa. Brescia risponde con 46 trofei, guidata da Ivanovic (20 titoli personali), seguito da Bilan con 13 e Della Valle con 6, tra cui la Coppa Italia 2023 vinta con la Germani insieme a Cournooh e… l’attuale virtussino Akele.

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