New York, New York
SUPER MARATONA MAI COSÌ VELOCE
L’ETIOPE TOLA RE A CENTRAL PARK
L’ex iridato vola in 2h04’58” e dopo 12 anni migliora di 8” il record della gara Donne: Obiri fa il bis dopo Boston
"La vittoria, il record del percorso: doveva succedere.
Non potrei essere più fiero e orgoglioso"
6 Nov 2023 - La Gazzetta dello Sport
di Andrea Buongiovanni
La maratona di New York non invecchia mai: il suo fascino resta intatto e immutabile. Se poi, al netto di un percorso né rapido, né filante, riesce anche a offrire contenuti tecnici importanti, il pacchetto è completo. La 52a edizione della grande classifica, disputata con condizioni meteo pressoché ideali, con il termometro a salire dai 12 gradi della partenza dal ponte di Verrazzano, fino ai 16 dell’arrivo in Central Park, regala il record maschile della gara. Il merito è tutto del 32enne etiope Tamirat Tola, ai Mondiali nella specialità oro a Eugene 2022 e argento a Londra 2017 che, dopo un assolo d’autore, chiude in 2h04’58”, con un progresso di 8 secondi sul tempo ottenuto del keniano Geoffrey Mutai dodici anni fa, nel 2011. È prestazione di prestigio, considerando appunto i continui saliscendi e le numerose curve del tracciato. Tra le donne, invece, nell’ambito di un cast di prim’ordine, a primeggiare è una regina della pista: la keniana Hellen Obiri. Non a caso al termine di una superba progressione negli ultimi 400 metri.
Consacrazione
La selezione avviene presto e, dopo un passaggio alla mezza in 1h02’45”, l’azione decisiva si sviluppa intorno al 31° km, nel Bronx, quando Tola - scarpe di nuova generazione Adidas - stacca il connazionale Jemal Yimer, guadagnando 19” in un chilometro e mezzo. Quello dell’uomo della scuderia gestita dal manager trentino Gianni Demadonna, da lì in poi, è uno splendido crescendo. L’etiope, sempre in spinta e in controllo, domina: nonostante un rallentamento negli ultimi 6-7 km, firma un significativo negative split (1h02’13” la seconda mezza). Alle sue spalle, saltato Yimer, finiscono lontani il keniano Albert Korir, re nel 2021 (secondo con 2h06’57”) e l’altro etiope Shura Kitata, piazzato dodici mesi fa (terzo con 2h07’11”). Il minuto e 59” di margine è il più ampio dal 2000. Per Tamirat, atleta filiforme di 1.81 per 59 chili alla 17a maratona della carriera, già bronzo olimpico sui 10.000 a
Sul ponte di Verrazzano
Poco dopo la partenza il passaggio del serpentone degli oltre 50.000 partecipanti alla 52a edizione della maratona: una scena che non smette di affascinare Rio 2016 (personale sulla distanza di 26’57”33), è una consacrazione. Sui 42 km, due medaglie iridate a parte, pur vantando piazzamenti importanti (quarto a New York nel 2018 e nel 2019, terzo a Tokyo 2022 e a Londra 2023), è al primo successo in una Major. Da affiancare a quelli di Dubai 2017 e di Amsterdam 2021, con l’ancora personale di 2h03’39”. «La vittoria, il record del percorso - commenta - non potrei essere più fiero ed orgoglioso». Per lui anche premi da marocchine corre con buon acume tattico. Sta nel gruppo di testa, poi si fa sfilare (1h03’51” a metà), ma quando si entra nel vivo, nonostante i crampi, recupera posizioni. Il risultato, dopo qualche mese difficile, ne rilancia le ambizioni: l’ingegnere delle Fiamme Azzurre, conclusa la lunga parentesi con Massimo Magnani a Ferrara, da qualche settimana si allena con Giuseppe Giambrone al Tuscany Camp di San Rocco a Pilli (Siena).
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C’è un po’ d’azzurro Rimonta Aouani: è settimo in 2h10’53”
C’è anche un po’ d’azzurro: Iliass Aouani, alla quarta maratona della carriera (in 19 mesi), la prima a New York, è 7° (4° europeo) in 2h10’54”. Il 28enne milanese di origini.
Rifornimento
Un passaggio di Iliass Aouani, 28 anni, ieri a New York

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