Bellucci ringrazia ancora Ulivieri Senza di lui saremmo fuggiti tutti



di CHRISTIAN GIORDANO
La Repubblica ed. Bologna - 12 novembre 2005

Dai, riscopriamo l' acqua calda: Bellucci è da A. Non solo in campo, dove basta vederlo giocare e senza neanche il Supercorso di Coverciano (a proposito: Mandorlini ci si è laureato con una tesi sulle palle inattive), ma anche e soprattutto fuori. Per come sa gestire i media, ma soprattutto i momentacci. E quello dell'esonero dell' allenatore vi rientra sempre. 

Così Bellucci, da buon senatore, non scansa le difficoltà. «Ha pagato Ulivieri - dice -, ma se i risultati positivi non sono arrivati, la colpa non è solo dell' allenatore. Ci sentiamo tutti responsabili. Lui ha fatto un gran lavoro psicologico dopo la retrocessione, i processi estivi, la cessione del club e tutto quello che poco c' entrava col calcio: se alcuni di noi sono rimasti, me compreso, è merito suo. Però sono il nuovo presidente e il nuovo ds che ora guidano la società ed è giusto che facciano le loro scelte. Ci hanno messo a disposizione un allenatore, se non il più bravo, tra i più bravi di quelli che erano fuori dal giro. Mandorlini ci sta dando una scossa mentale: ne abbiamo bisogno. Inutile star qui a parlare di scossa, di cambiare la mentalità. Dobbiamo far punti, ragazzi». 

Giusto, ma il punto, se ci si passa il bisticcio di parole, è proprio questo: così i punti non sono arrivati e non si capisce perché, se non ci sarà una vera svolta sui piani psicofisico, tecnico e tattico, la classifica dovrebbe muoversi ora. Anche perché non risulta che i sacri testi di Coverciano contengano il sistema per trovare il Santo Graal della vittoria. Specie in B, dove per certi aspetti la vita è più dura che in A. Lecito quindi chiedersi che cosa cambierà, anche per una delle poche certezze rossoblù (assieme a Pagliuca, Colucci e Amoroso), a partire dal battesimo del fuoco contro la capolista Mantova, lunedì al Dall'Ara alle 20.45 (arbitrerà Farina). 

«Ogni allenatore porta le proprie idee. Noi giocatori dobbiamo essere a sua disposizione. Ma per adesso, che il modulo cambi oppure no, mi pare l' ultimo dei problemi». Per il tecnico, che Bellucci definisce «tosto, determinato», sembra invece uno dei primi. «Di sicuro gli allenamenti sono diversi - taglia corto Claudio, la cui voglia di cominciarli è inversamente proporzionale a quella di rispondere alle domande dei giornalisti -. Si lavora molto sull' attenzione, sulla concentrazione, sul fatto che ogni palla può essere l' ultima: quello che ci vuole in B, e che serve per affrontare una squadra come il Mantova». 

E se servono a batterla, ben vengano gli urlacci, che Mandorlini spara a parecchi decibel in più rispetto agli standard di Ulivieri. «Il mister fa bene: dove non arriva l'occhio deve arrivare l' orecchio». Parola di uno da A.

CHRISTIAN GIORDANO
la repubblica sez. Bologna

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