FOOTBALL PORTRAITS - È Messi, non è Maradona (2006)
Nonostante l’ennesima investitura-autoidentificazione di re Diego, stavolta viva el Flaco Menotti: «Messi non è Maradona».
L’essere piccoletto e massiccio, mancino, povero e argentino le cose che li accomunano. Oltre a quelle «contro la fisica, viste fare solo a Maradona».
Lo dice Enrique Domínguez, che allenò Leo dal 1999 al 2000. Ma da adulto el Pibe allestiva one-man show, la Pulga, imprendibile palla al piede in velocità, gioca mezzapunta destra nel Dream Team del suo hermano Ronaldinho. Fine.
L’inizio è da favola. Con l’orco cattivo sottoforma di una deficienza ormonale che ne rallenta lo sviluppo osseo. Il rosarino esce dalla lampada a 4 anni nel Grandoli, la squadretta allenata da papà Jorge, operaio metallurgico.
Cresce, ma solo sul campo, dribblando in serie bambini più grandi. A 7 segue il fratello Rodrigo al Newell’s Old Boys e a 13 (già al Barcellona) non tocca l’1,40.
In Argentina 900 dollari il mese sono un lusso insostenibile e gli spiccioli della Obra Social e della Fundación Acindar non bastano più.
Nel 2000, con in saccoccia il tovagliolo con su firmato dal supervisore delle giovanili blaugrana Carles Rexach, Jorge prende doña Celia Cuccittini e gli altri pargoli Marisol e Matías e vola in Spagna, a Lérida, dai parenti che gli trovano un lavoro meglio remunerato.
Da settembre Messi è alla Masia (37 gol in 30 partite con la cantera). Il resto è storia blu-sangue, colori che veste col gol (all’Albacete) più “giovane” di sempre: a 17 anni, 10 mesi e 7 giorni. E coi quali invecchierà, da “comunitario”, fino al 2014, a meno di veder saldata la clausola di recesso: 150 milioni di euro.
Miglior giocatore e capocannoniere (6 gol, inclusa la doppietta su rigore nel 2-1 in finale alla Nigeria) al Mondiale Under 20 del 2005, sarà stella fra le stelle di Germania 2006.
Nella Selección maggiore ha debuttato a Budapest contro l’Ungheria (1-1) il 17 agosto 2005, entrando al 63’ e uscendo col rosso per fallo di reazione dopo 90 secondi. Oh, Flaco, a chi era capitata la stessa cosa – sempre al debutto, sempre contro l’Ungheria – il 27 febbraio 1977?
CHRISTIAN GIORDANO ©
Guerin Sportivo © n. 15, 11-17 aprile 2006
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