Kipsang re della maratona. Che volatona la Keitany!
Sopra: i vincitori di New York 2014.
A sinistra Wilson Kipsang, 32 anni, che ha chiuso in 2h10’59”.
A destra Mary Keitany, 32 anni, 2h25’07” AFP/AP
L’ex primatista mondiale dopo Berlino e Londra completa il tris in 13 mesi Mary, al rientro dalla maternità, brucia la Sumgong. La Straneo è ottava
3 Nov 2014 - La Gazzetta dello Sport
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MASSIMO LOPES PEGNA NEW YORK
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A meno di un chilometro dal traguardo, sotto la statua di Colombo, la faccia di Wilson Kipsang sembra quella di chi si è appena svegliato da un riposante sonnellino. Ha ancora la falcata elegante, che deve fare invidia all’etiope Lelisa Desisa, l’unico compagno di viaggio rimastogli alle costole. Mica uno qualunque: il vicecampione del mondo e il vincitore di Boston l’anno scorso. E’ lì che Kipsang si volta e preme sull’acceleratore, come avesse il turbo: «Ho piena fiducia nel mio sprint, in quegli ultimi metri sono esplosivo», dirà. Così, conquista l’ultima delle grandi maratone che gli mancava. Ma solo perché a New York era un debuttante. Unico neo, il tempo: 2h10’59”, neppure fra i top 20 crono di questo percorso. Una gara lenta, per uno che i 42 chilometri e spiccioli li fuma sempre o quasi a tempo di record. A parte il vento impetuoso e il freddo (6 gradi, la più gelida Ny Marathon dal 1995), l’unico ostacolo che lo ha messo in difficoltà è stato proprio il ritmo troppo basso. Ammette: «Per il vento, non sapevo che fare: se attaccare o correre coperto. Sinceramente, sono abituato a gare molto più veloci». Ad aprile ha rivinto Londra (lì, il suo primo successo nel 2012) a tempo di primato (2h04’29”) e fino a qualche settimana fa deteneva il record del mondo (2h03’23”), ottenuto a Berlino nel 2013 e sbriciolato dal suo collega di allenamenti, Dennis Kimetto. Sulle strade è praticamente imbattibile, perché quando è partito ha perso soltanto all’Olimpiade di Londra.
Le donne
Fra le donne, il copione si sviluppa identico a quello degli uomini. Si corre con un passo frenato dal vento: nessuna delle big vuole assumersi pericolose responsabilità. Ci pensano le keniane Mary Keitany e Jemina Sumgong a dare la scossa dentro Harlem, al chilometro 35. Valeria Straneo ha mollato sulla Prima Avenue, le altre migliori, come le etiopi Dado e Deba, si sciolgono poco dopo. Keitany e Sumgong sono già sole dentro a Central Park e procedono spalla a spalla. La prima ha il volto fresco, l’altra sputa in continuazione: non un segnale incoraggiante. Anche in questo dramma della fatica al femminile, lo spunto finale avviene all’ombra di Colombo: Keitany piazza la botta vincente in 2h25’07” (19° peggior tempo), ma stacca la Sumsong di appena 3”, margine più esiguo eguagliato. Nella doppietta keniana c’è lo zampino di manager e allenatori italiani: per la Sumgong, Gabriele Rosa e Claudio Berardelli; per la Keitany, Gianni De Madonna e Gabriele Nicola. Che racconta: «Dopo aver partorito Samantha, il secondo figlio, ad aprile dell’anno passato, ha iniziato ad allenarsi seriamente solo nel dicembre scorso, dopo 14 mesi di ozio totale. A settembre a New Castle è stata prima nella mezza in 1h05’39”, secondo tempo di sempre sulla distanza. Lì ho capito che saremmo venuti a New York». Per vincere.
Valeria: «Mai vera crisi, però non sono stata brillante»
«Al 30° (km) mi sono spenta. Ma mi rifarò a Londra»
3 Nov 2014 - La Gazzetta dello Sport
NEW YORK
Valeria Straneo è stata di parola, almeno fino al 30° chilometro. Ha corso la sua seconda New York Marathon in modo più spregiudicato rispetto alla prima. Spesso in testa, esposta al vento che spirava anche a 40 chilometri orari: per non avere niente da recriminare. Ma a metà della lunghissima First Avenue ha iniziato a perdere contatto con le migliori. Prima una manciata di secondi, poi il ritardo è aumentato: il sogno del podio e il progetto di migliorare il il tempo stabilito nell’edizione passata sono finiti lì, su quell’interminabile lingua di asfalto.
- Valeria, che cosa è successo?
«Al 30° mi sono spenta. Ho patito tanto. Più che il freddo, il vento: pazzesco, impetuoso.
Valeria Straneo, 38 anni

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