MODENA, "EL DIABLO" GRANOCHE PER TORNARE IN PARADISO

Il diavolo è tornato. Anzi, "el Diablo" per l'esattezza. Si perché l'attaccante uruguayano del Modena di nome fa Pablo Mariano Granoche Louro ma per tutti il soprannome basta e avanza. Un soprannome chiaro ma indimenticabile sia per i suoi tifosi sia, loro malgrado, per i supporter avversari. 

Dopo il boom del 2007/08 quando, indossando la maglia della Triestina, si presentò al calcio italiano con 24 reti in 38 partite, sono passate sette stagioni in cui l'uruguagio ha girato l'Italia cercando di ritrovare la verve del giocatore decisivo nonostante non abbia mai messo da parte il vizio del gol. Ma da uno come lui tutti si aspettano tanto. Così non sono bastate le 4 segnature in A col Chievo per garantirgli il posto nella massima Serie perciò è ripartito dalla B, prima a Varese e poi a Cesena, passando per Padova. Ma in nessuna di queste piazze il bomber è riuscito a dimostrare tutto il suo valore. Nelle ultime due stagioni però qualcosa è cambiato. 

A Modena, Granoche ha trovato la sua dimensione e sta velocemente tornando l'implacabile attaccante che l'Italia ha imparato a conoscere. Con la casacca gialloblù, che veste dal gennaio 2014, ha timbrato il cartellino complessivamente 23 volte in 40 gare ma questa stagione potrebbe anche fargli togliere altre soddisfazioni. 

Lo scorso anno, in metà campionato, era comunque arrivato in doppia cifra ma adesso, al giro di boa, è già a quota 12 gol messi a segno, ovvero oltre il 62% di quelli realizzati dai canarini, e c'è da scommetterci che farà di tutto per restare solo in vetta alla classifica cannonieri. Oltretutto, è proprio lui il calciatore più decisivo della Serie cadetta considerando che le sue realizzazioni hanno permesso agli emiliani di ottenere la maggior parte dei punti fin qui conquistati. Numeri eccezionali, insomma, per un calciatore che a 31 anni sta vivendo una seconda giovinezza e che vuole portare i suoi compagni il più in alto possibile in classifica. 

Ma se il Modena per adesso non riesce a fare il salto di qualità, lo stesso non si può dire per "el Diablo". Per lui parlano i numeri: oltre ai 12 gol (a cui vanno aggiunti i 2 in Coppa Italia), pari a una media di 1 ogni 163, ci sono anche 3 assist e una valutazione IVG (l'Indice di Valutazione del Giocatore, criterio espresso in trentesimi che non esprime un voto ma il contributo quantitativo che il giocatore apporta alla propria squadra, stilato da Panini Digital) di 19,7/trentesimi. 

Novellino lo ha inserito in campo, per la prima volta in questa stagione, al 54° minuto della gara di apertura contro il Cittadella e da quel momento non ne ha mai fatto a meno. Solo una volta ha preferito sostituirlo ma semplicemente per fargli ricevere il tributo del Braglia, all'89° minuto della sfida casalinga contro il Pescara, dopo la quarta doppietta (neanche a dirlo, decisiva) in maglia gialloblù.
"El Diablo" è tornato quindi, e chissà che non riesca a riportare in paradiso la Modena del calcio. I presupposti però ci sono tutti.

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