MAESTRI DI BASKET - RIP, Coach Smith (2015)


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di CHRISTIAN GIORDANO ©
SKY SPORT 24 ©

Due concetti saltano in mente accostando le parole "Dean Smith". "Quattro angoli" e "Dean-stia", giocando sull'assonanza del nome diventato icona del college basketball, di un intero Stato – il North Carolina – e della parte degli USA che vota per i Democratici più liberal. Che non si traduce con "liberali" e tantomeno con "liberisti". E infatti chi la politica la fa di mestiere ne definiva il pubblico appoggio come il "bacio della morte" sicuro per qualsivoglia candidato.

È stato molto più che un semplice, per quanto fenomenale maestro di basket e di vita, coach Dean Smith. È stato l'essenza stessa dell'insegnante vecchia maniera, un punto di riferimento per cui persino il suo ex allievo prediletto Michael Jordan provava una sorta di venerazione, cresciuta con gli anni in modo esponenziale.

Ma non è (solo) dai successi - due titoli NCAA e l'oro olimpico a Montreal '76 - che si misura il valore di un allenatore che ha avuto il raro privilegio di vedersi intitolare l'arena - il Dean Smith Center - prima ancora di ritirarsi. Si misura da quella che di là dell'Atlantico chiamano legacy, eredità ma spirituale più che materiale o anche solo ideologica.

Il suo Multiple Offenses and Defense non è solo il testo tecnico più venduto di sempre, è un compendio di quarant'anni di panchina ai Tar Heels, generazioni di suoi figliocci adottivi che con lui hanno fatto strada sul campo e nella vita. 

«È stato l'unico capace di tenere Jordan sotto i 20 punti di media in carriera» dicevano i detrattori del suo a volte castrante attacco a "quattro angoli", eppure proprio il tiro di MJ a 17 secondi dalla fine contro Georgetown gli ha regalato il primo, sospirato titolo NCAA, poi bissato nel 1993 contro Michigan.

Come glielo spieghi però a chi misura con i numeri le leggende?

Dean Smith ha insegnato e propugnato princìpi di basket e di vita. Per uno così, a differenza del suo storico contraltare Bobby Knight, non è mai stato vincere l'unica cosa che conta. Casomai, il come.

PER SKY SPORT 24 ©, CHRISTIAN GIORDANO ©
8 febbraio 2015

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