MAESTRI DI BASKET - Tark "The Shark" dentro di noi (2015)
di CHRISTIAN GIORDANO, SKY SPORT 24
Non azzanna più tra noi, Tark "The Shark". Lo Squalo: un po' per quel suo rito - diventato iconico - di addentare un asciugamano bianco in panchina; e molto per l'impronunciabilità, per gli americani, di quel nome armeno: Tarkanian.
Mamma Rose rifugiata dal genocidio della Prima guerra mondiale; il padre portato via dalla tubercolosi quando Jerry ha tredici anni e la famiglia trasferita a Pasadena, Los Angeles, California, da Euclid, Ohio, dove Jerry era nato e cresciuto. Col pallino del basket. Anche se di geometrie euclidee, con le sue squadre, sul parquet se n'è sempre visto poco.
Trent'anni da capoallenatore in Division One, ha inventato nel deserto del Nevada il programma dei Runnin' Rebels: con lui alla guida, il titolo NCAA 1990 con trenta punti di scarto (103-73) in finale alla Duke del santone Mike Krzyzewski ma anche 4 Final Four e 42 - dicasi 42 - suoi giocatori scelti dalla NBA, di cui 12 al primo giro del Draft.
Mamma Rose rifugiata dal genocidio della Prima guerra mondiale; il padre portato via dalla tubercolosi quando Jerry ha tredici anni e la famiglia trasferita a Pasadena, Los Angeles, California, da Euclid, Ohio, dove Jerry era nato e cresciuto. Col pallino del basket. Anche se di geometrie euclidee, con le sue squadre, sul parquet se n'è sempre visto poco.
Trent'anni da capoallenatore in Division One, ha inventato nel deserto del Nevada il programma dei Runnin' Rebels: con lui alla guida, il titolo NCAA 1990 con trenta punti di scarto (103-73) in finale alla Duke del santone Mike Krzyzewski ma anche 4 Final Four e 42 - dicasi 42 - suoi giocatori scelti dalla NBA, di cui 12 al primo giro del Draft.
E tante, ma tante battaglie legali con l'ente NCAA, che non gli perdonava violazioni e costumi assai licenziosi nella a volte sin troppo sottile arte del reclutamento. Lui che aveva un debole per i casi umani più difficili, per non dire impossibili, da recuperare.
Se c'è un giocatore simbolo, di cui coach Tark stato più padre che padrone, quello è Larry Johnson. Autentico manifesto in campo del Tark-pensiero: opportunità, autodeterminazione ed equità.
Ci ha provato anche ad applicarli tra i pro, quei princìpi: ai San Antonio Spurs della NBA, ma è durato 20 partite. Non era il suo mondo. Il suo mondo era il college basketball, e li è tornato: alla sua alma mater, Fresno State.
Malato da tempo e ricoverato in ospedale tre volte negli scorsi dieci mesi, l'ultima lunedì per disturbi respiratoria e un'infezione, si è spento a 84 anni. Lascia la moglie Lois, quattro figlio tra cui Danny - All American che ha giocato per lui a Nevada - e dieci nipoti. Ma Tark "The Shark" in realtà non se n'è andato. Perché continuerà ad azzannare dentro di noi.
CHRISTIAN GIORDANO, SKY SPORT 24
11 febbraio 2015
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