La prima di Formolo, da Roccia a stella
Permettete che si presenti: Davide Formolo, veronese di Marano di Valpolicella nato a Negrar per via dell'ospedale. Per tutti Roccia. E' così che lo chiamano da quando aveva sei anni. Adesso che ne ha 22, e ha vinto al Giro la sua prima corsa al secondo anno da pro', nessuno gli chiede più perché.
Predestinato sin da allievi e juniores, questo scalatore di 1,81 per 62 kg sa cogliere l'attimo.
L'anno scorso si fece conoscere dal grande pubblico per quello sprint finale al campionato italiano, chiuso alle spalle della nuova maglia tricolore Vincenzo Nibali.
Stavolta, alla sua prima corsa da tre settimane, e in una tappa nervosa, con 2600 mketri di dislivello e alla vigilia dell'Abetone, parte ai piedi del Biassa, ai meno 14, e se na va da solo. Alla maniera dei grandi.
Bruciando tutti, i big Aru, Contador, Porte e Uran Uran (il grande sconfitto di giornata); e all'arrivo a La Spezia l'incredulo Simon Clarke, terzo australiano in rosa in questo Giro, avvertito da Giovanni Visconti che a tagliare per primo il traguardo - con 22 secondi di vantaggio - era stato il ragazzino che studia da campione. Un pezzetto di Roccia da cui, forse, è nata una stella.
Bruciando tutti, i big Aru, Contador, Porte e Uran Uran (il grande sconfitto di giornata); e all'arrivo a La Spezia l'incredulo Simon Clarke, terzo australiano in rosa in questo Giro, avvertito da Giovanni Visconti che a tagliare per primo il traguardo - con 22 secondi di vantaggio - era stato il ragazzino che studia da campione. Un pezzetto di Roccia da cui, forse, è nata una stella.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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