2015 NBA Draft: Marcus Paige (PG; Jr; UNC)

di Lorenzo Olivieri, SpazioNBA.it

Dopo essere esploso da sophomore, Marcus Paige è pronto...

ETA’: 21 (11/09/1993)
STATURA E PESO: 1.85 x 80 kg
UNIVERSITA’: University of North Carolina
CLASSE: Junior
RUOLO: Point Guard
PARAGONE NBA: Shabazz Napier


CARATTERISTICHE:
Bel salto dalla sua stagione da freshman a quella da sophomore. Con delle cifre alla voce punti segnati che parlano da sole e che raccontano di 17.5 ppg nello scorso anno a fronte degli 8.2 ppg di due anni fa, sembra abbastanza scontato che molti dei riflettori della North Carolina verranno puntati sul playmaker dei Tar Heels.

Paige è un attaccante, e in particolare un tiratore. La maggior parte dei suoi tentativi arriva da oltre l’arco o da long two, ed il nativo dell’Iowa è diventato tremendamente efficace in questo tipo di conclusioni, come dimostra il 39% da 3 su 6.5 tentativi a partita dell’ultima stagione. Ma è soprattutto la versatilità dei tiri che fa di lui un grande attaccante: Paige sa infatti essere letale sia tirando dal palleggio che in situazioni di spot up, tipologie di tiri che realizza con la medesima efficacia (1.2 punti per possesso in pull up, 1.21 punti per possesso in catch and shoot). I difensori non posso “passare dietro” ai blocchi quando difendono su Paige, in quanto il play dei Tar Heels tende a punire con una certa frequenza. Anche in situazioni di uno contro uno il prodotto di UNC è molto bravo a crearsi da solo lo spazio per il tiro, attraverso l’uso sapiente di step backs e finte di tiro, che usa per creare separazione fra sé e l’avversario.

Nel grande balzo realizzativo avuto fra il primo e il secondo anno, Marcus ha mostrato netti miglioramenti nelle conclusioni al ferro, dove la sua taglia fisica non proprio imponente gli rende le cose difficili. E’ molto bravo a battere il suo uomo, anche sfruttando la sua fama di tiratore per battere i recuperi difensivi, ma fatica contro difese alte e atletiche che gli tolgono la visuale del canestro, nonostante abbia sviluppato diverse soluzioni per riuscire a segnare nel traffico, fra cui spiccano i floater che tira con tocco assai morbido.
Seppur sia ancora prevalentemente una scoring point guard, Paige ha mostrato miglioramenti anche nel lato del playmaking, migliorando la lettura di situazioni di penetra e scarica e in campo aperto. Ciononostante, i 4.2 assist sembrano ancora pochi, mentre è buono il turnover ratio, appena il 12%, contro il 22% del suo primo anno.

In difesa la point guard dei Tar Heels è un avversario arcigno, che gioca con grinta e determinazione. La buona mobilità laterale gli permette di non farsi bruciare da guardie più veloci di lui, e questo gli consente di mettere sempre forte pressione sul portatore di palla. E’ un difensore intelligente anche off the ball, con buone letture del movimento di uomini e palla, e sempre pronto all’anticipo e alla ripartenza fulminea in contropiede.

Come già detto, la taglia fisica di Paige rappresenta una grossa limitazione per lui, sia in attacco che in difesa. E se a livello collegiale ha abbastanza grinta e talento per sopperire a queste mancanze, vi sono dubbi su come potrebbe rispondere a livello NBA. E’ un buon atleta ma non un atleta di primo livello, per cui in attacco potrebbe faticare più del previsto per costruirsi un tiro, soprattutto nelle soluzioni all’interno dell’area, e in difesa potrebbe subire la maggiore fisicità del suo diretto avversario.
Oltre a questo, per attirare l’attenzione degli scout NBA Paige dovrà assolutamente migliorare ancora nel playmaking, in modo da non dipendere esclusivamente dai punti segnati per dare apporto alla sua squadra. Anche la selezione dei tiri è un aspetto che il ragazzo dell’Iowa dovrà migliorare per diventare un attaccante davvero efficace.


PREVISIONE DRAFT:
Tutto dipenderà da come affronterà il suo terzo anno al college. La stagione da sophomore, giocata da assoluto protagonista, da miglior realizzatore e trascinatore dei suoi Tar Heels ha sicuramente attirato diverse attenzioni anche al piano di sopra, soprattutto perché su una cosa sembra non esserci dubbi: il ragazzo fa canestro. E questo è sempre un ottimo punto di partenza.
Paige dovrà anzitutto comprovare che il suo exploit al secondo anno non è stato frutto del caso; se si confermerà all’ottimo livello della scorsa stagione e si dimostrerà capace di migliorare il proprio playmaking, è verosimile vederlo scelto alla fine del primo giro, in una qualsiasi posizione fra la 20 e la 30.
Lorenzo Olivieri, SpazioNBA.it

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