Premier, ultimi verdetti

Non sono bastate 37 giornate per scrivere i verdetti definitivi della Premier League numero 22.
 
In Champions diretta, oltre al Chelsea campione, vanno City e, a meno di improbabili ribaltoni, l'Arsenal, terzo a quota 76 e superabile solo per l'aritmetica. A meno che non perda in casa col West Brom e lo United seppellisca di gol a domicilio l'Hull City di Steve Bruce, che contro il suo passato si gioca la salvezza e il futuro. 
Lo United insegue l'Arsenal anche nella differenza reti: +7 per i Gunners e quindi dovrà accontentarsi dei preliminari. Risultato non disprezzabile per com'era cominciata l'avventura van Gaal, ma obiettivo minimo per un club il cui debito, complice la debolezza del dollaro, è cresciuto del 12 percento fino a sfiorare i 400 milioni di sterline. E che per la prossima stagione ha già bruciato PSG e Liverpool per Memphis Depay, ala della nazionale olandese e del PSV neocampione di Eredvisie.

A proposito di Liverpool: al terzo anno senza trofei nella gestione Rodgers, non andare in Europa League sarebbe un fallimento. I reds giocano a Stoke e sono quinti a +1 sul Tottenham (impegnato al Goodison Park con l'Everton) e a +2 sul Southampton, ospite a casa Manchester City. In più il Liverpool guida la classifica fair play davanti al West Ham. Difficile, insomma, che non taglia il traguardo.

In coda, nella bagarre con l'Hull City c'è rimasto solo il Newcastle, cui basterà battere il tranquillo West Ham, che ha vinto 2 delle ultime 15 e solo una delle sue ultime 10 trasferte al St James' Park: tre punti con gli Hammers (o Irons, secondo i puristi) e le Magpies resteranno in Premier League. Altrimenti rischiano: l'Hull City è a meno 2 nei punti, ma a +7 nella differenza reti. Pronostico non così scontato, perché da dicembre - quando John Carver è subentrato ad Alan Pardew - il Newcastle ha vinto 2 partite (l'ultima il 28 febbraio con l'Aston Villa finalista di FA Cup con l'Arsenal) e ne ha perse 8 in fila prima dell'1-1 interno col West Brom di due settimane fa; salvo poi perdere pure col QPR, subito ridisceso in Championship come il Burnley. 
Un verdetto, quello della sempre più ampia forbice con la seconda divisione, scritto da quando la Premier è nata.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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