L'Ora di Wiggo

Cinquantadue e novecentotrentasette. Quello del britannico Alex Dowsett è solo l'ultimo di una serie interminabile di record dell'ora tentati, nell'era moderna, a scadenza ormai sempre più ravvicinata.

Dal 2000 - quando l'UCI ha sancito la divisione tra "Miglior prestazione umana sull'ora" e "Record dell'ora", fissando per quest'ultimo i 49,431 e la bici di Merckx '72 - la caccia all'Ora, dopo un lungo declino, è tornata di moda. E il campo dei coraggiosi si è allargato, a volte troppo, a specialisti di ogni genere: dai pistard classici ai cronomen puri.

Annullate le rivoluzionarie misure di Moser '84, dei rivali britannici Graeme Obree e Chris Boardman nel triennio 1993-96, degli stradisti Indurain e Rominger nel '94 e infine dello stesso Boardman nel 2000, il record dell'ora sembrava un anacronismo destinato all'oblio nel bulimico calendario del ciclismo moderno.

Vuoi per l'avvento del Passaporto biologico, vuoi per un vuoto generazionale, il primo a superare i 49,441 km di Boardman a Manchester 2000 è stato, cinque anni dopo, il ceco Ondřej Sosenka: 49,700 km a Mosca.

Un primato old-style, se non altro per longevità: 9 anni e due mesi, prima che un arzillo 43enne, il tedesco Jens Voigt, a Grenchen, in Svizzera, con un palindromo 51,115 sfondasse di nuovo il muro dei cinquanta trent'anni dopo il futuristico 51.151 di Moser a Città del Messico.Era il 18 settembre 2014. 
 
Da allora, si sono succeduti i 51,852 dell'austriaco Matthias Brändle ad Aigle, sempre Svizzera, lo scorso 30 ottobre; e quest'anno, prima il fallito tentativo del 25enne australiano Jack Bobridge il 31 gennaio a Melbourne, poi i riusciti 52,491 km del suo connazionale Rohan Dennis l'8 febbraio, ancora a Grenchen; il fallimento dell'olandese Thomas Dekker, per soli 270 metri, ai 1800 di Aguascalientes (Messico) il 26 febbraio e dello svedese Gustav Erik Larsson a Manchester; e infine, appunto, i 52,937 km dell'inglese Dowsett il 2 maggio a Manchester. Lo stesso che al Giro 2013 vinse la crono di Saltara, con Nibali che indossò la maglia rosa.

Adesso tocca a Bradley Wiggins. Il pistard-cronomen forse più forte di sempre vuol chiudere col doppio botto: oro a Rio 2016 e Ora a 55. "Dovessi farcela, il record durerebbe 20 anni", ha proclamato. Gli serviranno 221 giri a 16.1"-16.2" a tornata, nel velodromo olimpico di Londra 2012. Sir Wiggo lo chiama casa.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

- Chris Boardman: 49,441 km - Manchester, 27 ottobre 2000
- Ondřej Sosenka: 49,700 km -  Mosca, 19 luglio 2005
- Jens Voigt: 51,115 km - Grenchen, 18 settembre 2014
- Matthias Brändle:51,852 km - Aigle. 30 ottobre 2014
- Rohan Dennis: 52,491 km - Grenchen, 8 febbraio 2015
- Alex Dowsett: 52,937 km - Manchester, 2 maggio 2015

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