Vuelta, la prima di Sbaragli
"Qhubeka" in lingua Zulu significa "resistere", "progredire", "andare avanti". Kristian Sbaragli, 25enne empolese di nascita e di Castel Fiorentino d'adozione, l'ha presa alla lettera: ha resistito, fatto progressi, è andato avanti. E alla fine è arrivata la sua prima vittoria in un grande Giro, il primo successo importante al secondo anno da pro.
Un anno magico per la MTN, il team sudafricano con sede europea a Guamo, in provincia di Lucca, a 50 chilometri da casa sua. Al Tour un mese fa, con l'eritreo Daniel Teklehaymanot la prima maglia a pois di un corridore africano e con Cummings la prima vittoria di un team con licenza protour interamente africano e per di più nel Mandela Day.
Ora, alla decima tappa, il primo successo italiano in questa Vuelta, che con l'ennesima serie di cadute alla vigilia del primo riposo vede ancora in maglia rossa l'olandese Tom Dumoulin.
Allo sprint di Castellòn, Sbaragli ha battuto un fuoriclasse come John Degenkolb, il tedesco che quest'anno ha centrato la doppietta Sanremo-Roubaix, e lo spagnolo José Rojas. Tre gli italiani nella top ten all'arrivo: con Matteo Montaguti sesto e Valerio Conti decimo. Due invece i nostri fra i primi dieci della generale: Aru è quinto a 1'13" e Pozzovivo decimo a 1'52. Per loro la "vera" Vuelta comincerà dal tappone con sei colli di mercoledì.
Allo sprint di Castellòn, Sbaragli ha battuto un fuoriclasse come John Degenkolb, il tedesco che quest'anno ha centrato la doppietta Sanremo-Roubaix, e lo spagnolo José Rojas. Tre gli italiani nella top ten all'arrivo: con Matteo Montaguti sesto e Valerio Conti decimo. Due invece i nostri fra i primi dieci della generale: Aru è quinto a 1'13" e Pozzovivo decimo a 1'52. Per loro la "vera" Vuelta comincerà dal tappone con sei colli di mercoledì.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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