Purito super, Aru per un secondo

Non ci era riuscito nel tappone che si era disegnato su misura, quello nella ormai "sua" Andorra - dove risiede per motivi logistici e fiscali. Ci è riuscito nelle Asturie, nel secondo del trittico che deciderà la Vuelta, Joaquin Rodriguez. Per tutti "Purito", per come si fuma - con il sigarillo - certe ascese.

Il 36enne scalatore di Barcellona è scattato a un chilometro dal traguardo in quota di Sotres Cabrales, vetta inedita che sull'ascesa di 19 km con gli ultimi 13 all'8% di pendenza media.

Una salita durissima, dove il catalano ha colto il suo nono successo in carriera alla Vuelta ma non la maglia roja, per UN secondo rimasta sulle spalle di Fabio Aru, meno brillante del giorno prima ma intelligente nel non inseguire tutti. E in particolare Purito, più esplosivo di lui ma meno pericoloso a cronometro rispetto a Tom Dumoilin. L'olandese, scavalcato nella generale da Rafal Majka - piazzato al traguardo davanti a Moreno e a un Quintana in ripresa - è adesso quarto nella generale; a 1'22" da Aru.

In vista della crono di mercoledì, è un bel tesoretto. Ma occhio a Purito: il Giro di Spagna l'ha perso quando "doveva" vincerlo: nel 2010 da Nibali e nel 2012 da Contador. Stavolta "può" vincerla, e potrebbe essere la Vuelta buena
PERSKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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