Re Elvis, il Tir e l'Uccellino: attenta a quei tre, difesa rossoblù


di Christian Giordano © - la Repubblica © - Bologna, 8 marzo 2008

«Che sfiga». Poco oxfordiano ma chiaro, Simone Tiribocchi s'è sciacquato la bocca a Valpolicella e rimpianti, nella cena di sabato sera a Verona, quando Chievo-Lecce 3-3 ancora restituiva emozioni, e a condividerle da commensale con lui c'era Pellissier, amico di sempre ed ex compagno d'attacco nel Torino e nel Chievo. I gialloblù, e il rigore sbagliato dal 'gemello' Abbruscato, gli avevano fatto passare l' appetito e suggerito riflessioni su questo pazzo campionato. 

«Col Lecce ho fatto 56 punti e 13 gol, come lui (senza rigori), e dopo 28 partite il Chievo è secondo e insegue la promozione diretta, noi siamo quarti e non siamo neanche sicuri dei play-off». 

Nemmeno il Bologna capolista lo è, e oggi in Salento dovrà stare attento a non farsi male, guardandosi allo specchio. Molto più simili di quel che non si racconti, emiliani e pugliesi si scimmiottano a vicenda, sin dai proclami estivi dei tecnici. Arrigoni dalla presentazione, e Papadopulo dal 15 luglio, primo giorno di raduno a Tarvisio, l'hanno detto chiaro: l' obiettivo è la A. E le squadre - i giallorossi subito, i rossoblù col corposo mercato di gennaio - sono state ritagliate sulla sagoma del Napoli promosso l' anno prima: un portierone e tre marcantoni dietro (anche col peso leggero bolognese Terzi, i migliori pacchetti del torneo: 17 gol presi Antonioli, 20 Benussi), una linea mediana spesso a cinque e in attacco una coppia di big. 

I numeri non mentono: 16+3 reti per Marazzina-Bucchi, 23 per Tiribocchi-Abbruscato. Attenti a quei due, insomma. E c'è pure dell' altro: perché, mentre in Emilia il fantasista (Adailton, Bombardini, Di Gennaro) s'è visto a sprazzi, a Lecce è esploso il cileno Jaime Valdés, un dodicesimo di lusso da 4 gol in 1174 minuti distribuiti su 23 presenze. Papadopulo lo impiega ­ da seconda punta, trequartista o esterno sinistro alto - quando gli avversari boccheggiano, ma "el Pajarito", l'Uccellino che pare la versione andina di Kurt Hamrin, mito svedese viola-rossonero, per via delle misure, 172 centimetri per 66 chilogrammi, s' è stufato e a giugno se ne andrà. A parametro zero. «Ho varie richieste», ha detto, mandando a monte il gioco di ruolo del ds Angelozzi («è nostro, e nessuno ce lo ha chiesto»). Invece, «mi seguono Lazio, Genoa, Hertha Berlino», raccontava dieci mesi fa al quotidiano cileno "La Tercera" l'oggi 27-enne gioiellino di Santiago. E ora, per farne il vice-Doni, l'Atalanta è corsa in Lega a depositare il preliminare del contratto da 1,5 milioni di euro fino al 2012. 

Arrivato nel 1999 al Bari dal Palestino di Manuel Pellegrini (ora guru al Villarreal), Valdès approda alla Fiorentina nel 2004. Dopo l' unico gol, al Chievo, a gennaio è a Lecce come contropartita nell' affare Bojinov. Una storia agrodolce con possibile lieto fine. Per tutti. Forse anche per i gemelli del gol Tiribocchi e Abbruscato. 

All'andata la loro intesa mise a dura prova la difesa rossoblù: un paio di gol già accarezzati, più che sfiorati, finché la magia di Bombardini sotto il diluvio universale del Dall'Ara coprì le magagne. I due si trovano a occhi chiusi, e se il trentenne "Tir" ha tutto per la A (compresa la moglie vip, Gloria Zanin, Miss Italia 1992), l' ex flop milionario torinista gli è complementare. Pure Cazzola se ne invaghì ai tempi di Mandorlini-Zaccarelli, ma la comproprietà da 4 milioni lo disarmò. Col senno del poi, re Elvis è tornato, grazie pure a due bravi a dettare i tempi: il sogno sfumato rossoblù Zanchetta e il neoarrivato frugoletto Boudianski.
CHRISTIAN GIORDANO ©

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