Mou United, che storia sarebbe

José Mourinho al Manchester United, magari nella stessa settimana della sua rescissione col Chelsea, che lo United ospiterà il 28 dicembre. 

Anche la sola ipotesi, la semplice suggestione di accostare lo Special One al club dell'Old Trafford, e figuriamoci la voce, profuma di notiziona. Clamorosa.

Sarebbe l'ennesimo colpo alla tradizione: picconato il senorìo blanco della Real casa al Madrid, ecco sfatato il falso storico che uno così, con quei modi e quegli atteggiamenti da tutt'altro che gentleman, mai sarebbe stato da Man United. Parola di Sir Bobby Charlton, che però parlava di un altro United.

Questo, mai ripresosi dall'addio di Ferguson - a proposito: altro che gentleman -, del club che fu ha solo i colori, lo stadio e i super ricavi. Non l'anima, e forse non abbastanza i giocatori. Giocatori, s'intende, "da" Manchester United.

Pensate che derby sarebbero se al City andasse Guardiola, che Ferguson avrebbe voluto come successore dopo aver tentato di prenderlo a fine carriera del Pep giocatore. 

Si dice, a ragione, che i cicli di Mou durino al più tre anni. Questi Red Devils, chiunque siederà in panca, andranno rifondati: e per Mou sarebbe forse questa la sfida più grande; dimostrare di saper non solo vincere ma costruire. Le macerie, per una volta, sarebbero altri a lasciarle a lui. 

E il passaggio di testimone non potrebbe essere più adatto.  Mou a van Gaal è legatissimo, e all'olandese deve quanto e forse più che a Bobby Robson. Succedergli allo United sancirebbe davvero la fine di una storia straordinaria e l'inizio di un'altra, forse, di nuovo Speciale. Per Mou e per lo United.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO

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