Mou United, che storia sarebbe
La Notizia era nell'aria. Da parecchio, E non solo per le 9 sconfitte in 16 giornate di Premeir e la precoce eliminazione in Coppa di Lega. La Notizia era lì, pronta ad esplodere, dopo la parola "tradimento" pronunciata da Mourinho dopo la sconfitta a Leicester nel Monday Night. E la notizia è deflagrata, subito dopo pranzo.
Prima su twitter e poi in tv, direttamente dal centroi tecnico di Cobham.
Alle 14.51 locali, breaking news di Sky Sports Inghilterra: "Chelsea sack José Mourinho".
Alle 16.12 italiane l'ufficialità, e il comunicato-bluff di rescissione consensuale come nel 2007: José Mourinho non è più l'allenatore del Chelsea.
Lo Special One non è un allenatore che si può esonerare: costerebbe troppo, a tutti. Quaranta milioni di sterline ai Blues, danni incalcolabili d'immagine e marketing al conquistador portoghese; che si accontenterà di stipendio garantito fino al prossimo ingaggio, e cospicua buonuscita alla nuova firma. E allora, se proprio doveva accadere, meglio lasciarsi così, senza rancor: "in buoni rapporti".
Quelli che al Chelsea, quest'anno, mai ci sono stati: tra Mou e lo spogliatoio, in particolare con Hazard e Diego Costa - ma solo perché i loro casi sono esplosi in pubblico -; tra Mou e lo staff medico, con il clamoroso autogol della vicenda-Carneiro, che a gennaio proseguirà in tribunale.
E chissà quanti altri. Jamie Weir di Sky Sports Inghilterra, questa interminabile giornata l'ha ricostruita così.
Alle 14,42 Mourinho, quindi, era stato sollevato dall'incarico.
Poco dopo Fabregas, come Ivanovic altro fedelissimo scontratosi con Mou, twittava al suo ex allenatore affetto e gratitudine.
Spiace però vedere Mourinho andarsene così dal campo di allenamento, coprendosi il volto per nascondersi. Un'immagine, quella sì, ingloriosa. E tutt'altro che Speciale.
PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO
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