Amstel, bis di Gasparotto per Demoitié


Come nel 2012, forse persino più bella. E di sicuro ancora più grande, perché grande era quel peso nel cuore. Quella voglia di dedicargliela.

Enrico Gasparotto ha rivinto la Amstel Gold Race, ha corso con intelligenza, classe e quella forza interiore che mai avrebbe voluto avere: rivincere quella corsa per il suo compagno di squadra Antoine Demotié, morto a 25 anni, il 27 marzo scorso, dopo la caduta causata da una moto nella Gand-Wevelgem.

Un problema, quello delle cadute in gara, presente persino prima del via: ne sa qualcosa lo sfortunatissimo Fabio Felline, protagonista di questo volo da brividi nella zona neutra, durante il trasferimento verso la partenza. Ricoverato in ospedale, è stato operato per la riduzione della frattura al setto nasale e per traumi facciali.

Ai duecentocinquanta metri dall'arrivo, invece, ha scritto il suo lieto fine da libro cuore il 34-enne friulano al secondo anno con la Wanty.

Scattato dietro il compagno di fuga Michael Valgren, danese della Tinkoff, Gasparotto ha vinto a indici verso il cielo, in ricordo di Demotié.

Dietro di lui, altri tre italiani nei primi dieci: Sonny Colbrelli terzo, Diego Ulissi settimo e Giovanni Visconti ottavo.

Per l'Italia è la terza classica in un anno dopo la Gand-Wevelgem di Luca Paolini e il Lombardia di Vincenzo Nibali, sempre nel 2015. Ma il bis di Gasparotto nella corsa olandese che apre il Trittico delle Ardenne vale molto più che un duplice posto nell'albo d'oro. 
Deve valere come monito: mai più altri casi Antonie Demoitié.

PER SKY SPORT 24, CHRISTIAN GIORDANO


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